Mina (Testimonial) : “C’è più samba” 2

Data: 1970

Collocazione

BAR I Re 1970 00003

Dettagli

Marca: Barilla
Prodotto: Pasta semola

Note

2’50” BN TV 35

Soggettario

Approfondimenti

Agenzia: Young & Rubicam
Direttore creativo: -
Art Director: Gavino Sanna, Sergio Mambelli
Copywriter: Benvenuto Garone
Regia: Valerio Zurlini
Direttore fotografia: Tonino Delli Colli
TV Producer: Roberto Gavioli
Casa di produzione: Gamma Film
Musica: Autori delle rispettive canzoni
Arrangiamento: -
Interpreti: Mina Mazzini
Location: Cologno Monzese, Teatri ICET
Anno: 1970
Durata: 150”
Codice ASB: BAR I Re 1970/9-10-11-12-13-16
Abstract:
Il regista Valerio Zurlini (1926-1982), che già aveva diretto Mina nei caroselli Barilla del 1965. torna nel 1970 per girare una serie di grande eleganza e dagli alti riferimenti culturali relativi alla passione che legava il regista a Pietro Barilla (1913-1993): l’arte contemporanea. Per quasi tutti i soggetti, 15 girati sul finire del 1969 e trasmessi fra gennaio e ottobre 1970 fra cui quelli del gruppo qui presentato, (i primi per la pasta e poi anche per grissini e fette biscottate), le riproduzioni di dipinti e sculture sono il fulcro dello spazio scenico di Enrico Tovaglieri (+ 2014).
In I problemi del cuore campeggia un dipinto di Alberto Burri, in La voce del silenzio, le tele di Titina Maselli (1924-2005), in Attimo per attimo e Viva lei il celebre La grande Guerre di René Magritte (1898-1967) (che comparirà, in una foto di scena scattata in studio, sulla copertina del singolo Amor Mio); altrove riecheggiano citazioni, più o meno esplicite, di opere di Marcel Duchamp (1887-1968), Mario Schifano (1934-1998) o Antoni Tàpies (1923-2012); per Non credere la scena è sovrastata da sculture in legno di Mario Ceroli (1938-) che ritraggono il profilo di una donna (la stessa Mina) con i capelli al vento; quelle stesse verranno poi bruciate per Sacumdì Sacumdà. Poi il lungo sipario a frange, che riecheggia lo stile di Hans Hartung (1904-1989), di Se stasera sono qui calerà sul sodalizio fra Mina e Barilla.
Alla direzione di fotografia dovrebbero essersi alternati due grossi nomi di Cinecittà, spesso cooptati dall’advertising: Tonino Delli Colli (1923-2005) ed Enrico Menczer (1926-2012).
Anche in questi comunicati Mina si presenta con capelli lunghi sulle spalle e un trucco piuttosto accentuato. Le canzoni cantate dall’artista, molto note, sono:
* La voce del silenzio, riflessione su un amore che si credeva dimenticato e che invece la voce del silenzio riporta a galla;
* Attimo per attimo in cui Mina, che per la prima volta indossa un abito cortissimo che mette in evidenza le gambe, si trova all’interno di uno studio dove si può notare il dipinto La grande guerre di René Magritte;
* nell’esecuzione di Sacumdì Sacumdà Mina si trova all’aperto, di notte, e ha alle sue spalle sculture lignee di Mario Ceroli dietro le quali ad un certo punto si accendono alte e improvvise lingue di fuoco. Nella canzone si racconta infatti l’incontro della cantante con il diavolo, qui impersonato da Nino Vanoli, all’epoca producer dell’Agenzia.
* Stasera sono qui è cantata su di un palco con tende sottili che assumono forme tondeggianti. Mina con un abito scuro sempre cortissimo canta il suo perdono all’amato.
* Un colpo al cuore è eseguita in un piccolo studio; vicino alla cantante che si trova su un palco, suonano dal vivo alcuni musicisti. Durante l’esecuzione del brano, in cui si dice che se l’amato tornasse per lei sarebbe un colpo al cuore, visto che ormai la sua vita è piatta e noiosa, Mina si incammina davanti ad un quadro di Mario Schifano.
Il codino pubblicitario è il medesimo per tutti gli spot. Mina viene ripresa mentre fa colazione con le fette biscottate Barilla sulle quali spalma burro e marmellata; al termine pubblicizza i grissini Barilla dichiarando: «Sono il mio pane».
* In piedi vicino ad un quadro di Alberto Burri Mina canta Problemi di cuore. La cantante cambia look per l’ennesima volta: capelli lunghi, ma meno cotonati, numerosi anelli e lunghe collane. Canta che i problemi di cuore sono sempre presenti perché l’amore non ha date.
I codini pubblicitari staccano sulla famiglia tipo dell’epoca, riunita davanti alla TV. Appena termina la canzone di Mina, la madre si accorge che la pasta è cotta e che lei non ha ancora apparecchiato. Lo speaker interviene ricordando che la pasta Barilla non scuoce e anche l’acqua resta limpida a fine cottura; poi propone un’offerta speciale.

References:
E. GROSSI, Mina a Carosello, in "Vinile" - n. 9-2017, pp. 76-81 (ed. Sprea).