Campagna: Mina - Canzoni
Periodo: 1966 – V ciclo Carosello

Agenzia: CPV
Direttore creativo: Mario Belli
Art Director: Mario Belli
Copywriter: Francesco Alberoni
Regia: Piero Gherardi
Direttore fotografia: Dario Di Palma
Tv Producer: Paolo Limiti
Casa di produzione: Gigante
Musica: Autori delle rispettive canzoni
Arrangiamento: –
Interpreti: Mina Mazzini, Elena Tricoli (controfigura)
Location: Napoli, Roma, esterni
Anno: 1966
Durata: 150”

Abstract:
Questa serie di caroselli porta la firma dello scenografo e costumista (e, per l’occasione, anche regista) Piero Gherardi, che ambienta le pubblicità Barilla in luoghi inconsueti ed evocativi e crea per Mina abiti particolarissimi ed estrosi.
Per “Ta-ra-ta-ta” Mina è in un ambiente chiuso, completamente spoglio, dalle pareti bianche (è un palazzo in costruzione). Avanza verso lo spettatore finché non arriva davanti ad uno specchio nel quale, oltre a lei stessa, si riflettono anche il regista e tutta la troupe; continuando a cantare, si sposta in un lungo corridoio sostenuto da travi, dove trova un’altalena, vi si siede e si dondola terminando da lì la sua canzone.
Se telefonando” e “Mai così” vengono invece registrate sul tetto della Stazione Ferroviaria di Napoli, mentre indossa abiti molto onirici (uno ricoperto di torcoli neri, l’altro con un lungo mantello blu e nero forato a cerchi).
Per “Non illuderti” Mina si sdoppia (grazie alla controfigura Elena Tricoli) e torna ad aggirarsi in un edificio in costruzione, sfoggiando una parrucca di riccioli biondi
Per “L’ultima occasione” Mina è invece in un prato tra cavalli al pascolo, ai piedi di un acquedotto romano.
In questa serie si alternano due diversi codini.
Uno inizia con il primo piano del volto di Mina incorniciato da scatole di pasta e prosegue con la sua camminata dietro a tutta la gamma dei prodotti Barilla, mentre spiega: «Con Barilla, capolavoro di pasta, potete fare ogni giorno un capolavoro di buona cucina. B come buona cucina, B come Barilla. Con Barilla rivelate la gran cuoca che è in voi».
In altri codini il marchio Barilla cala invece dall’alto e Mina lo accompagna con la mano. Poi viene inquadrata solo la sua mano che, come quella di un direttore d’orchestra, ad ogni suo semplice gesto fa apparire una diversa confezione di pasta. In sottofondo spiega: «Da Barilla, capolavoro di pasta, fiorisce dalle vostre mani un capolavoro di buona cucina. B come buona cucina, B come Barilla».