Calendario Barilla 1920 – Segni dello Zodiaco

Data: 1919, 12

Collocazione

BAR I Rl 1920 00001

Dettagli

Marca: Barilla

Note

Cinque frammenti dal Calendario Barilla 1920.
Rime di GiovannI Casalini
Le illustrazioni rappresentano i segni zodiacali.

Il calendario per il 1920, noto solo grazie a cinque frammenti superstiti, reca una serie di rime in “illa” nate dalla penna di Giovanni Casalini (1878-1969). Figlio di commercianti parmigiani, studiò a partire dal 1888 presso il collegio Maria Luigia. Proprio in quegli anni, anche grazie ad alcune punizioni nelle specole di ravvedimento, cominciò a guardarsi intorno e, osservando ciò che vedeva dalla finestra, iniziò ad avvicinarsi alla riflessione e alla poesia. La sua prima lirica fu “La fatina dei colombi” dedicata alla fanciulla (figlia del custode) che dalla finestra gli aveva regalato una rosa. Si laureò in legge e si occupò dell’ufficio degli Ospedali Riuniti di Parma. Fu amico di Gabriele D’Annunzio e Renato Brozzi. La sua vera passione fu la poesia dialettale parmigiana e dopo la morte di Domenico Galaverna fu il continuatore del lunario in vernacolo Battistén Panada. I maggiori cultori del dialetto parmigiano (Mariotti, Scotti, Arnaldo e Latino Barilli, Bocchialini, Molossi, Gambara e Pezzani) ebbero per lui grande ammirazione. Una parte della sua produzione poetica è raccolta in due volumi: Ataca al Camen e L’Angiol d’Or. Sul periodico satirico locale “Riccio da Parma” Casalini irriderà bonariamente l’amico Riccardo Barilla (1880-1947) nel 1927 e con Riccardo e lo scultore Renato Brozzi (1885-1963), sarà al Vittoriale in visita a D’Annunzio nel 1930. Il calendario pubblicitario del 1920 è illustrato da raffinate immagini dei segni zodiacali stampate in bicromia e opera di un disegnatore rimasto ignoto, verosimilmente attivo nell’ambito delle Industrie Grafiche Zafferri, all’epoca fornitrici ufficiali del Pastificio. I frammenti sono quadrettati a matita perché verosimilmente utilizzati da un decoratore che riprodusse su muro o su tavola quelle stesse immagini. Lo stile si inserisce nel gusto Liberty all’epoca imperante.

Soggettario