Il Mulino di Chiusdino

di Emmanuel Grossi

Lo scenografo Gianni Quaranta non era nuovo alla pubblicità: già negli anni Ottanta aveva lavorato ad alcuni spot, primo fra tutti quello – memorabile – per le pelliccerie Annabella diretto da Franco Zeffirelli e prodotto dalla società milanese BRW, che riprendeva i set (firmati con il regista stesso) e i costumi (di Piero Tosi), entrambi pluripremiati, del film La Traviata.
È proprio BRW, grande protagonista (in perenne rivalità con Film Master) della miglior pubblicità del post-Carosello e leader assoluta per eleganza smalto e sfarzo, che gli affida la ricerca del mulino in cui ambientare le storie della nuova campagna ideata da Silvano Guidone per l’agenzia Testa, in onda a partire dall’autunno del 1990.

Dopo lunghe ricerche, viene finalmente identificato il luogo ideale: il Mulino delle Pile, un grande cascinale immerso nel verde delle colline senesi, nei pressi del borgo di Chiusdino.
La location consente una certa libertà narrativa e filmica: l’edificio, che ben si presta a panoramiche dall’alto, si articola su due piani più una torretta, con un gioco di pieni e vuoti nella struttura e varie finestre che si affacciano su una grande aia. Sarà lì che verranno girati tutti gli short della simpatica famigliola in arrivo dalla città, sfruttando anche gli ambienti interni (riadattati secondo le esigenze cinematografiche).
Mancano però alcuni elementi essenziali, a partire dal rivestimento esterno, che è originariamente in pietra. Vi provvede Quaranta, che dona all’edificio un aspetto più glamour e fiabesco ricoprendo le mura perimetrali e donandovi la necessaria colorazione bianca. Poi, per attenersi in tutto e per tutto al celebre logo, devìa un vicino fiumiciattolo affinché lambisca il mulino e azioni la ruota ad acqua, appositamente aggiunta alla facciata.

Destino vuole che il luogo sia già di per sé cinematograficamente significativo: a pochi chilometri si erge infatti l’Abbazia di San Galgano, nota per la “spada nella roccia” e per essere da secoli priva di tetto, “coperta” solo dal cielo. Ma per i cinefili è soprattutto la location mistica della scena finale di Nostalghia, il film girato da Andrej Tarkovskij interamente in Italia, tutto in luoghi molto evocativi, dalla vasca termale della vicina Bagno Vignoni alla chiesa sommersa di San Vittorino nei pressi di Cittaducale, nel Reatino.
La pubblicità consegna invece alla storia il Mulino delle Pile, che per anni sarà meta turistica, tanto da spingere Barilla ad organizzare visite guidate, viaggi premio e perfino il Sorpresina Day. E la sua fama dura tuttora, sebbene sia tornato all’aspetto originario e non ospiti più da un quarto di secolo la iconica e proverbiale “famiglia del Mulino Bianco”.

 

Il Mulino prima dei lavori

Lavori in corso 

Il set è pronto