Grazia Nidasio – Fumettista e illustratrice

(Milano, 1931 – Certosa (PV), 2018)

Nata a Milano il 9 febbraio 1931, diplomata al liceo artistico e poi all’Accademia di Brera, negli anni Sessanta del Novecento era entrata, come disegnatrice e redattrice, al “Corriere dei Piccoli”, la prima rivista settimanale di fumetti italiana. Fu lei a inventare il personaggio di Valentina Mela Verde, la cui prima storia a fumetti uscì il 12 ottobre 1968. Al personaggio di Valentina, Grazia Nidasio ha legato la sua popolarità ottenendo anche il premio “Yellow Kid”, assegnato al miglior fumetto durante il Salone Internazionale dei Comics di Lucca del 1972.
Tra il 1976 e il 1992, sempre sulla rivista per ragazzi della Rizzoli pubblicò le avventure di Stefi.
Sceneggiò anche molti cartoni animati e sigle per la televisione italiana e illustrò moltissimi romanzi per ragazzi, tra cui quelli di Astrid Lindgren (1907-2002) e l’Orlando furioso di Ariosto raccontato da Italo Calvino (1923-1985), collaborando con editori come Einaudi, Mondadori, Salani, Smemoranda, Universo.
Nel 1987 vinse il premio Andersen, il più importante riconoscimento italiano nel campo della letteratura per ragazzi, come migliore autrice; nel 2001 le fu assegnato anche una menzione speciale alla carriera dagli organizzatori del premio.
Tra gli altri personaggi creati dalla matita della Nidasio si ricordano Nicoletta, Scaramacai, Violante, il dottor Oss.
A lei si deve anche la creazione del Piccolo Mugnaio Bianco – PMB per gli amici – protagonista delle campagne pubblicitarie del Mulino Bianco destinate ai ragazzi negli anni Ottanta del Novecento. Nidasio ne scrisse le sceneggiature e disegnò le storie a fumetti, che servivano poi di base alla realizzazione dei comunicati a cartoni animati. Il piccolo Mugnaio ispirò anche la creazione di una numerosa serie di sorpresine inserite nelle confezioni delle merende, di gadget, giochi, calendari, cartoline e libri.
Grazia Nidasio si è spenta nella notte tra il 24 e il 25 dicembre nella sua casa di Certosa, in provincia di Pavia.

Giancarlo Gonizzi