DAVID LYNCH – Regista

(Missoula, Montana, USA, 1946 – )

David Lynch, primo di tre figli, nasce il 20 gennaio 1946 nel Montana, dove il padre lavora per il servizio forestale dello Stato. Il piccolo Lynch trascorre gran parte della sua giovinezza tra i boschi, a fianco del padre, che porta spesso il figlio con sé nelle spedizioni sulle montagne della zona.
La famiglia Lynch, per motivi di lavoro, si trasferisce più volte da un luogo all’altro (Idaho, Spokane, Durham, North Carolina) fino a quando, nel 1961 si sposta ad Alexandria (Virginia). Il giovane Lynch resta sconvolto dalle dimensioni della città, abituato com’era a vivere in piccoli paesi in mezzo ai boschi. Due anni dopo si iscrive alla Corcoran School of Art di Washington, poi al Boston Museum School.
Nel 1965 si reca a Salisburgo per studiare col pittore espressionista Oskar Kokoschka, ma torna negli Stati Uniti dopo solo quindici giorni, sostenendo che non c’era in Europa l’ispirazione giusta per il lavoro che desidera fare.
Tornato ad Alexandria comincia ad esercitare le professioni più diverse per mantenersi negli studi. Nel 1967 realizza il suo primo film animato: “Six man Getting Sick”.
David Lynch negli anni successivi si mostra un artista dai più svariati interessi, dalle grandi capacità e dal notevole talento. Passa senza fatica dal cinema alla pittura, dalla progettazione di mobili alla Tv, dagli spot alla produzione cinematografica. I successi e i premi da lui conseguiti dimostrano le sue eccezionali doti.
Non abbandona mai la sua prima passione, la pittura, che lo porterà ad esporre in gallerie famose di tutto il mondo.
Incensato per l’umanità di The Elephant man (1980, 8 nominations all’Oscar) e per la spregiudicatezza di Cuore Selvaggio (Sailor and Lula) (1990), fu paradossalmente con lo spregiudicato Velluto Blu (Blu Velvet), con Isabella Rossellini del 1986 e soprattutto con lo sceneggiato del 1990 Twin Peaks (in onda fino al 1992) che David Lynch si impose al pubblico e alla critica. Wildt at Heart riceve a Cannes nel 1990 la Palma d’Oro come miglior film.
Nel 1991 compone, con Angelo Badalamenti un brano della colonna sonora del film Fino alla fine del mondo diretto da Wim Wenders.
Nel 1993 gira per Barilla France lo spot Le Cafe’ in Piazza Navona a Roma, con Gérard Depardieu.

Giancarlo Gonizzi

BIBLIO:

ZANETTI Alberto, David Lynch, visioni perdute. Parma, Edicta per Comune di Parma, 2000.