DARIO FO – Drammaturgo, attore, regista

(San Giano, VA, 1926 – 2016)

Dario Fo nacque il 26 marzo 1926 in un’umile famiglia della provincia varesina. Il padre è controllore in una stazione ferroviaria e la madre fa la contadina.
Fin dalla fanciullezza il piccolo Dario respirò l’aria del teatro, all’ombra del padre, attore in una piccola compagnia amatoriale, e fu stimolato, nella sua fantasia, dalla madre donna di grande talento e immaginazione.
Trascorse le sue vacanze in Lomellina, nella fattoria del nonno commerciante itinerante che il piccolo Dario accompagnava a vendere i prodotti. Per attrarre i clienti, il nonno Rota inventava e raccontava storie sbalorditive inserendo notizie e aneddoti sugli eventi locali. E proprio dal nonno Dario apprese sul campo i primi rudimenti del ritmo narrativo.
Nel 1940 frequenta l’Accademia di Brera e, dopo la guerra, inizia gli studi di architettura al Politecnico di Milano che però non terminerà.
Arruolato nell’esercito della Repubblica di Salò riuscì a scappare nascondendosi per alcuni mesi nella soffitta di un magazzino. Intanto il padre aiutava molti ebrei a scappare in Svizzera e la madre curava i partigiani feriti.
Nel 1945 rivolse la sua attenzione alla scenografia, ed iniziò ad improvvisare monologhi, avvicinandosi così al mondo del teatro.
In quegli anni diventa amico di artisti come Cassinari, Tadini, Morlotti, Treccani, Vittorini grazie anche alla disponibilità della madre che accoglie tutti nella sua casa.
Il suo primo testo è Poer nano, una rivisitazione in chiave comica della storia biblica di Caino e Abele. Grazie a questa satira Dario Fo entra a fare parte della compagnia di teatro di Franco Parenti.
Da qui avrà inizio una variegata e prolifica produzione teatrale, in bilico tra la satira di carattere politico e la genuina comicità popolare, che vedrà consolidarsi il legame professionale e di vita con Franca Rame.
Approdato al varietà televisivo con il programma Chi l’ha visto? del 1962 diretto da Vito Molinari, che aveva raccolto discreto successo, Fo sarà chiamato a presentare, con Franca Rame, l’edizione 1962 di Canzonissima da cui se ne andrà nel corso della programmazione a causa di polemiche sui suoi interventi satirici troppo “politici” per l’epoca.
Nel 1959 si colloca il ciclo di caroselli girati per Barilla andati in onda nei mesi di luglio, agosto e settembre con la regia di Mario Fattori, la fotografia di Giorgio Battilana e la musica di Franco Cerri. Una serie di improbabili gags ambientate in un Bar dello Sport della più tipica provincia italiana in cui Fo, spalleggiato da attori come Antonio Cannas, Mimmo Craig e Elio Crovetto interpreta personaggi grotteschi e un po’ gaglioffi, spacconi e fanfaroni – dal ciclista al pompiere, dall’astronauta al prestigiatore, al campione di formula uno – resi con straordinaria verve e padronanza e calati nel clima sociale e culturale del momento.
Conclusasi come s’è detto, nel 1962 l’esperienza televisiva, Fo riprenderà la sua attività teatrale che lo porterà alla messa in scena di numerosi e apprezzati spettacoli dove si indagano con acutezza i rapporti linguistici con la comicità. E proprio questo approfondito lavoro lessicale, non disgiunto da una carriera piena di successi lo porterà a ricevere nel 1997 il premio Nobel per la letteratura. Muore a Milano il 13 ottobre 2016.

Cecilia Farinelli

BIBLIO

GIUSTI Marco, Il grande libro di Carosello. Milano, Sperling & Cupfer, 1995, p. 68 ma con errori e imprecisioni.