Pasta – Il primo d’Italia

Storie, immagini, curiosità sui pastifici del nostro Paese dalla metà del Settecento al 1951.

Molti si sono chiesti «Chi ha inventato la pasta?». La ricerca di una origine pare imprescindibile per confermare l’identità gastronomica di tutti coloro che amano fusilli e spaghetti.
Ciò che, in realtà, mai nessuno domanda è «Chi faceva la pasta?». Una domanda decisamente più complessa, spalmata sull’intero territorio nazionale e nel corso del tempo. Una domanda a cui ben pochi, fino ad oggi, hanno cercato di dare una risposta, se non in maniera parziale, legata a questa o quella località, questa o quella marca.
Ci ha pensato Valerio Bigano, laureato in Arti e Scienze Grafiche al Politecnico di Torino, non nuovo a questo genere di imprese, a raccogliere con precisione e pazienza date e vicende di oltre 400 pastifici storici italiani, documentati dal Settecento fino al 1951 con vicende, protagonisti, materiale iconografico raro e altrimenti disperso. Profili preziosi per chi voglia scrivere oggi la storia di un piatto che è figlio di una tecnologia e che deve molta della sua popolarità alle capacità di imprenditori italiani che ne hanno saputo promuovere la qualità nel mondo.
E l’ha fatto coinvolgendo, da subito, il Museo della Pasta di Collecchio, valorizzando le sue collezioni e una parte preziosa dei materiali ivi conservati.

Il volume, completato dopo due anni di lavoro e di ricerche, si presenta in elegante veste grafica, 258 pagine, oltre 400 pastifici storici recensiti (oltre 320 quelli non più in attività), 115 storie imprenditoriali ricostruite (la maggior parte di aziende scomparse), in alcuni casi sintetiche, in altri molto esaustive, oltre 450 immagini a corredo.
L’opera, unica nel suo genere, è destinata a divenire un punto di riferimento sul tema.
Per questo i Musei del Cibo hanno concesso il patrocinio all’opera, estremamente documentata e ricchissima di informazioni e iconografia, molte volte inedita, e prestato materiale e documentazione del proprio archivio.
In questo contesto significativo si collocano anche le ampie schede storiche dedicate ai marchi del gruppo: Barilla, Braibanti e Voiello, redatte, grazie alla documentazione messa a disposizione dall’Archivio Storico, con dovizia di particolari e una selezione di qualità del materiale iconografico.