IL GRANDE CINEMA CON BARILLA
In occasione della Giornata Mondiale del Cinema Italiano (20 gennaio), l’Archivio Storico Barilla fa rivivere cinque storie d’autore (attraverso foto e video esclusivi), realizzate insieme ai grandi maestri della cinematografia italiana come i Premi Oscar Giuseppe Tornatore, Gabriele Salvatores e Federico Fellini, o da interpreti come Giorgio Albertazzi, Dario Fo e Pierfrancesco Favino, che negli anni hanno portato la magia della settima arte nella comunicazione dell’azienda di Parma, in campagne pubblicitarie che rappresentano preziosi esempi dell’evoluzione dei tempi e della società.
Era il 1958 quando Barilla affacciandosi sugli schermi televisivi degli italiani con Carosello, sceglieva la via del testimonial. Dapprima la voce suadente ed elitaria di un giovane Giorgio Albertazzi (1923-2016) attore teatrale approdato alla neonata TV italiana. Poi, già nel 1959, la collaborazione con il futuro premio Nobel Dario Fo (1926-2016), che in 10 short propone agli amici del bar varie storie basate su improbabili ‘balle’: dall’aver corso al gran premio di Monza ad aver superato con il suo aereo lo Sputnik 2, riportando la cagnetta Laika sulla terra. Alla fine del racconto uno degli amici puntualmente esclama: “Questa proprio non la bevo” e Fo risponde, mostrando una scatola di pasta Barilla: “E questa la mangi?”.
Da qui la storia d’amore tra Barilla e il cinema si rafforzerà. Con i caroselli con Mina (1940-) degli anni Sessanta, girati dal doppio Premio Oscar Piero Gherardi (1909-1971), scenografo e costumista di Federico Fellini (1920-1993) e nel 1985, con il filmato ‘Alta società’ – da tutti ribattezzato ‘Rigatoni’ – diretto dal grande Maestro. La pubblicità, geniale, prendeva ironicamente in giro la nouvelle cuisine allora in ascesa: una coppia sofisticata al tavolo di un ristorante di lusso rifiuta portate dall’improbabile nome altisonante per ordinare “rigatoni”, tra lo stupore e l’ammirazione di tutti i presenti. Nel sito dell’Archivio Storico Barilla si può rivedere il magico filmato, ma vi sono anche altre chicche che ci permettono, ancora oggi, di entrare nella mente del grande regista: il video del backstage in cui si sente la voce fuori campo di Fellini che dirige, si arrabbia e scherza con il cast.
Fa rivivere, invece, i meravigliosi anni Novanta Giuseppe Tornatore (1956-), che rende reale la carica simbolica del ritorno alla natura portando in scena la Famiglia del Mulino (la mamma insegnante, il papà giornalista, il nonno e i due bambini), che lasciano la città per andare a vivere nel verde, nel ‘vero’ Mulino Bianco. il tutto diretto con la raffinatezza e lo stile di Tornatore, sulle note orchestrate dall’indimenticabile Ennio Morricone (1928-2020).
È del 2015 invece, l’interpretazione di Pierfrancesco Favino (1969-), giovane, sorridente, in viaggio lungo il Bel Paese per creare un ponte fra i territori e le persone che li abitano, nel lavoro diretto da Gabriele Salvatores (1950-).
Un legame, quello tra Barilla e il mondo del cinema pronto ad adottare i linguaggi del nuovo Millennio. Tra gli spot d’autore che mettono in scena l’universo di valori Barilla, ci sono anche tre film di prodotto realizzati per la campagna ‘Nata sotto il cielo d’Italia’ per la regia di Sergio Rubini (1959-), Daniele Luchetti (1960-) e Alessandro Genovesi (1973-) dedicati alla Pasta Barilla 100% Grano Italiano, il grande rilancio di un prodotto iconico in Italia e nel mondo.
Il percorso d’Autore giunge fino al 2020 quando il regista Gabriele Mainetti (1976-), firma il nuovo spot Mulino Bianco, accompagnato dalle note di ‘My Favorite Things’, invitando tutti gli spettatori a non smettere mai di cercare la felicità.
Ne hanno parlato:
https://www.italpress.com/barilla-celebra-la-giornata-mondiale-del-cinema-italiano-con-5-storie/
