La storia di Mulino Bianco è anche la storia della colazione italiana. Attraverso i biscotti Mulino Bianco, si consolida l’abitudine del primo pasto del mattino, spesso dolce e a base di latte. L’antropologo Marino Niola ci ricorda che, fino agli anni Cinquanta del Novecento, l’Italia contadina al mattino consumava soprattutto latte e pane raffermo, ma anche formaggio, polenta e gli avanzi della sera prima. Solo con la crescita industriale del boom economico, i biscotti diventano sempre più accessibili e nel 1967 arrivano a coprire il 78% del comparto bakery Italiano. Tuttavia, il crescente consumo di biscotti era solo in parte legato alla colazione. Nei primi anni Settanta, solo un Italiano su tre mangiava qualcosa di solido prima di uscire e la colazione era considerata un pasto necessario solo per i bambini. Era proprio ai bambini che veniva riservato il consumo di biscotti, soprattutto secchi, considerati l’alternativa più simile al pane. Mulino Bianco reinventa la colazione italiana grazie alla nuova formulazione dei suoi frollini, più dolci, ricchi e gratificanti. Rendendo il frollino un prodotto accessibile e quotidiano, Mulino Bianco incentiva il pasto del mattino, allargando la fetta di italiani che non si accontentano di una tazzina di caffè. Il consumo di biscotti si concentra progressivamente verso la colazione e conquista anche gli adulti: già nel 1978 la maggioranza degli italiani consumava regolarmente biscotti e all’inizio degli anni Ottanta quasi il 70% dei biscotti era consumato al mattino. Nel giro di poco più di un decennio dal lancio di Mulino Bianco, la colazione a base di caffè, latte e prodotti da forno divenne sempre più comune, sostituendo a poco a poco il pane secco che, dicono i consumatori, ‘fa povertà’.
Nel frattempo dai Paesi d’oltralpe e dagli Stati Uniti si fa strada tra i consumi degli Italiani un nuovo modello di colazione a base di yoghurt e cereali, considerato più moderno e salutare. Si arriva al paradosso dei primi anni Novanta in cui gli italiani, pur essendo abituali consumatori di latte e biscotti, consideravano la colazione a base di cereali e frutta più nutriente, ma non abbastanza gratificante da farla diventare un’abitudine. Mulino Bianco decide di collaborare con esperti della nutrizione e fisiologi per confermare la validità della colazione nostrana. Nel 1992 nasce la campagna ‘Colazione Italiana’ in cui, attraverso la stampa e gli organi scientifici, viene comunicato il valore della colazione basata sui prodotti da forno. Durante la campagna ‘Colazione Italiana’, nascono conferenze specialistiche sul ruolo dei carboidrati rivolte a medici e pediatri, i cui dati vengono condivisi con la stampa italiana. Conclusasi nel 1996, questa campagna ha contribuito a consolidare la validità nutrizionale del modello italiano di colazione, inserendolo all’interno della Dieta Mediterranea e rafforzando l’abitudine degli italiani a questo pasto. Grazie alla ricerca sui frollini e al lavoro sinergico con i nutrizionisti, Mulino Bianco ha contribuito a dare nuovi significati alla colazione italiana e a rafforzarne il valore nella nostra cultura gastronomica.