Gualtiero Medioli. Un manager per la Barilla fra le due guerre

In una grande fotografia scattata da Luigi Vaghi (1882-1967) nel 1923 con le maestranze del Pastificio Barilla schierate in ordinate file, a fianco dell’imprenditore Riccardo Barilla (1880-1947) circondato dai giovani figli Pietro (1913-1993) e Gianni (1917-2004) siede Gualtiero Medioli, all’epoca “Procuratore Generale” – oggi diremmo Amministratore Delegato – del pastificio, fondato 46 anni prima da Pietro Barilla senior (1845-1912).
In una foto analoga del 1913 a fianco di Riccardo compariva ancora il fratello Gualtiero (1881-1919), prematuramente scomparso di lì a pochi anni per una infezione di tifo. Ed il ruolo propulsivo e dinamico che era stato di Gualtiero Barilla, verrà ricoperto, dal 1919 al 1934 proprio da Gualtiero Medioli (1882-1963).

Ma chi era Gualtiero Medioli?
Grazie alla cortese disponibilità della nipote Barbara Medioli e della documentazione d’archivio, proviamo a tratteggiare il profilo di chi contribuì in maniera determinante allo sviluppo dell’azienda nel periodo fra le due guerre. Gualtiero Medioli era nato a Valera, piccolo centro agricolo a ovest di Parma, il 4 marzo 1882, sesto di otto fratelli (Francesco, Nereo (+), Menotti (+), Gualtiero (+), Guido, Gualtiero, Giustino e Bice), figlio di Stefano Secondo (1848-1919) e di Giorgina Cacciamani (1857-1899), dove la famiglia possedeva la villa di Fraore al centro di vaste tenute agricole e due mulini.
Grazie ad una frequentazione di famiglia, Gualtiero aveva iniziato a collaborare con i fratelli Barilla intorno al 1910, quando, abbandonati gli angusti locali di Strada Vittorio Emanuele, era stato aperto il nuovo stabilimento industriale di viale Veneto.
Sposatosi nel 1908 con Adalgisa Ferrari (1881-1949) aveva acquistato una villetta di gusto Liberty circondata da un ampio giardino in via Racagni ubicata dove oggi si trovano i numeri 5-9. Dalla loro unione erano nati Guido (1909-1993), Elsa (1911-1995), Anna (1914-2003) e Giulio Cesare (1923-2004).

Durante il primo conflitto mondiale Gualtiero era stato richiamato alle armi e la moglie e i figli si erano temporaneamente spostati nella villa di famiglia a Fraore, presso il nonno paterno. Rientrato a Parma al termine della guerra, Gualtiero, per la consuetudine famigliare con l’Arte Bianca e con le tecniche di macinazione, era stato assunto il 1 luglio 1919 – matricola n. 1 degli impiegati del Pastificio Barilla – per affiancare Riccardo nella conduzione dell’azienda pastaria dopo la scomparsa di Gualtiero Barilla. Dotato di carisma, autorevolezza ed una innata eleganza di portamento e di modi, aveva gestito con passione e competenza il pastificio. Affettuoso e sorridente in famiglia era rigoroso e puntuale sul lavoro.
La famiglia si era allora trasferita nell’appartamento sopra la portineria del pastificio. Qui i ragazzi erano compagni di giochi, nel cortile aziendale, di Gianna (1910-1992), Pietro e Gianni Barilla, figli di Riccardo e Virginia Fontana (1890-1976). Qui, il 14 maggio 1924 si era spento, fra le braccia di Gualtiero Medioli, Padre Lino Maupas (1866-1924) francescano apostolo della carità, Cappellano del Carcere di San Francesco e del Riformatorio minorile “Lambruschini”, grande amico di Riccardo.

Nei quindici anni di collaborazione di Gualtiero Medioli, il Pastificio Barilla crebbe notevolmente di dimensione e progredì nelle strutture e nella organizzazione. Nel 1922 era stato ampliato il pastificio con la costruzione del nuovo complesso progettato dall’architetto Camillo Uccelli (1874-1942); l’anno successivo sempre Uccelli progettava il nuovo panificio industriale per gli innovativi forni continui tedeschi Wener e Pfleiderer; si intensificava la partecipazione a Fiere ed esposizioni: nel 1927 Barilla aveva allestito al Palazzo delle Esposizioni di Roma un suo stand in occasione della Prima Mostra Nazionale dei Grani; nel 1928 lo stand disegnato dall’architetto Mario Bacciocchi (1902-1974) era premiato all’Esposizione Internazionale di Torino; nel 1929 veniva inaugurato lo spettacolare negozio di via Cavour, vero gioiello di ebanisteria, progettato sempre da Bacciocchi; nel 1930 veniva costruito il nuovo forno in viale Veneto e nel 1934 l’architetto Karl Elsasser di Stoccarda progettava la sistemazione dei nuovi uffici. Negli stessi anni si intensificava la comunicazione pubblicitaria con la creazione del personaggio del “Cuoco volante” e la campagna del 1930 con le dinamiche illustrazioni del bolognese Adolfo Busi (1891-1977) in risposta alla polemica futurista sulla pasta.

Pur essendo forte anche il legame affettivo con la famiglia Barilla – la Signora Virginia fu madrina di Battesimo dell’ultimo nato, Giulio Cesare – Gualtiero Medioli il 31 gennaio 1934 interrompeva la propria collaborazione con l’azienda.
Apriva allora un proprio ufficio in borgo Palmia 4, dedicandosi al rifornimento delle pasticcerie, continuando quindi a lavorare nel mercato dell’Arte Bianca, che ben conosceva, fino alla fine degli anni Cinquanta del Novecento. Le figlie Elsa ed Anna si erano sposate agli inizi degli anni Quaranta mentre i figli maschi si erano arruolati, partecipando al secondo conflitto mondiale.
Scomparsa la moglie Adalgisa nel 1949 Gualtiero si era risposato con la musicista svizzera Margherita Weber (1901-1988).
Figura di spicco della Parma del dopoguerra, ricordato da coloro che lo avevano conosciuto per educazione, professionalità ed eleganza e da tutti rispettato, Gualtiero Medioli si spegneva il 12 dicembre 1963 all’età di 81 anni.