X Mostra Internazionale Conserve Parma, 1955

Parma, Xª Mostra Internazionale Conserve e Imballaggi. 20-30 Settembre 1955.

Ancora una volta la presenza della Barilla alla rassegna parmigiana porta un contributo reclamistico di particolare arditezza tecnica ed espressiva.
All’esterno del complesso fieristico viene eretto un simbolico “albero” con struttura portante in metallo, sostenente, lungo i “rami”, una serie di scatole cubiche che presentano gigantografie fotografiche, realizzate da Alberto Montacchini, delle più tipiche pezzature di paste di semola e all’uovo.

I solidi, variamente dimensionati e posti a quote diverse, sono ancorati ad una duplice coppia di piedritti in modo da formare una mossa composizione osservabile da molteplici punti di vista.
Ad accrescere la vivacità dell’aereo organismo geometrico, concorre l’alternarsi delle superfici colorate ravvivate da tonalità monocromatiche nelle facciate prive di fotografie.

A varie altezze e diversamente orientate rispetto alla centralità dell’asse portante, spiccano le grandi insegne ovali col marchio Barilla su fondo rosso (per la pasta di semola) e blu (per la pasta all’uovo).

Diffusori luminosi posti nelle cavità delle scatole consentono una suggestiva visione della stele anche nelle ore notturne.
Quando si voglia trovare un punto di contatto del modello parmigiano, magistralmente progettato da Erberto Carboni e realizzato da Medardo Monica, con altri impianti espositivi, bisogna fare riferimento ad una nota struttura architettonica della fine degli anni Venti, che suscitò vivo interesse nel campo delle rassegne fieristiche. Si tratta della stele progettata dall’architetto Enrico Prampolini per il Padiglione Futurista della mostra di Torino del 1928.

L’opera, costituita da un’alta struttura monolitica, posta come richiamo reclamistico per la rassegna torinese, si imponeva come elemento nuovo rispetto alle ricorrenti soluzioni basate sull’articolazione di tracciati orizzontali.

Il raffronto è soltanto di natura concettuale, e non certo di significato stilistico, data la diversità delle due realtà espositive.

Il modello parmigiano, osservabile a giro d’orizzonte, permette una visione dinamica della agile stele, inserita nel particolare contesto paesaggistico costituito dalla fuga degli alberi ad alto fusto del Parco Ducale.

Per la sua particolare efficacia reclamistica, unita alla facilità di montaggio, il totem Barilla venne utilizzato per tre edizioni consecutive della Fiera delle Conserve Alimentari, nel 1955, ’56 e ’57.L’Archivio Storico della Barilla custodisce, oltre alla documentazione fotografica qui riportata e al progetto esecutivo, il plastico originale realizzato nello studio del progettista, dal quale è stata tratta nel 1993 una seconda versione a colori, sulla scorta delle foto dell’epoca, dagli allievi dell’Istituto d’Arte “P. Toschi” di Parma (1).

1) CARBONI Erberto, Progetto esecutivo Totem Barilla 1955. ASB, O, Cartella Fiere, 1955; Foto: Aa 305, 308, 314, 501; Modellino originale Scala 1:10; Modellino policromo di ricostruzione Scala 1:10.