II Mostra Nazionale dei Grani. Roma, 1932

Roma. Seconda Mostra Nazionale dei Grani. 1932.

Una profonda trasformazione nel gusto e nell'”estetica” espositiva è fortemente avvertibile nello stand della Barilla, presentato a Roma nella “Seconda Mostra Nazionale dei Grani” nell’Ottobre 1932, in occasione delle “Manifestazioni del Decennale” dell’avvento del fascismo al potere.

All’interno della rassegna, estesa a tutte le ditte della “Molitura e della Pastificazione”, la possibilità di disporre di un considerevole spazio espositivo, ha sensibilmente contribuito alla caratterizzazione di uno stand concepito come avancorpo nitidamente stagliato sulle mosse scanalature di un sipario di velluto.

La composizione, formata da lame realizzate in legno chiaro di solido spessore, determina una serie di “finestre” e di ripiani lineari e curvati che definiscono le nicchie espositive della pasta Barilla.

Un basso supporto prismatico sorregge, in funzione simbolica, il numero romano “X”, trasformato in contenitore adatto ad accogliere una pioggia di ziti e spaghetti, osservabili, sotto vetro, sul lato sinistro della composizione.
Sul lungo piano d’appoggio, che delimita l’altezza dello stand, spicca a caratteri cubitali l’insegna BARILLA, mentre nel supporto sottostante appare la scritta PARMA e lungo l’ondulato “portale” centrale si legge l’autarchico richiamo “Prodotti di grano duro nazionale”.

Come già alla prima esposizione romana, non era mancata la presenza del Capo del Governo, che, come informa il quotidiano Popolo d’Italia del 4 Ottobre 1932 si soffermò “con speciale interesse dinanzi allo stand del Pastificio Barilla di Parma, che occupa stabilmente 500 operai con una forte produzione giornaliera”.

Sarebbe estremamente riduttivo non accennare alle caratteristiche generali dell’Esposizione alla quale hanno partecipato note ditte di pastai, panificatori e industrie molitorie, attive in numerose città italiane.

Come emerge anche dalle vedute d’insieme degli allestimenti, tramandateci da preziosi documenti fotografici conservati nell’Archivio Storico Barilla, il quadro espositivo presenta non pochi elementi d’interesse.

Le “mostre” sono disposte in duplice fila lungo le pareti di un grande padiglione, che presenta come fondale privilegiato lo stand della Barilla.

Si nota un generalizzato uso di legni evaporati, che permettono, tra l’altro, un alto grado di flessibilità del materiale impiegato. L’elemento dominante nel pur variato contesto progettuale distributivo e compositivo degli stands è, infatti, la lastronatura a fogli incollati piegabili a piacere. Ciò spiega la numerosa presenza di archi, variamente utilizzati, che caratterizzano il percorso della mostra (1).

Nel formulare un giudizio in merito riteniamo di essere imparziali attribuendo alla funzionalità, all’eleganza, al simbolismo del novecentesco stand della Barilla, quella marcia in più che la Commissione giudicatrice ha individuato per attribuire alla ditta parmigiana la medaglia d’oro.

1) La documentazione fotografica è riportata in un servizio speciale pubblicato in Le industrie dei cereali, Organo ufficiale della Federazione Nazionale Fascista, industrie e mugnai, pastai e risieri, Roma, 1932. ASB, O, Cartella 1932.