Francia, anni Venti

Un estroso stand degli anni Venti in terra di Francia.

Il più originale, e per molti versi disneyano stand della Barilla, di autore ignoto, è quello presentato in Francia, intorno alla metà degli anni Venti nel corso di una fiera purtroppo non identificata.

La Barilla, che fin dal 1908 era in grado di mantenere in via continuativa contatti con l’estero, disponendo di un proprio ufficio esportazioni, aveva approntato nel secondo decennio del secolo cataloghi e cartoline reclamistiche con le diciture in lingua francese, a testimonianza di una grande attenzione al mercato d’Oltralpe.

Questo curioso stand, inserito in un box delimitato da tre pareti fisse e da un lato aperto verso il percorso espositivo, allineava in fittissima sequenza una serie di grandi manifesti illustranti le molteplici qualità della pasta Barilla. Sullo sfondo della parete centrale il marchio della ditta era rappresentato dalle affiches più celebri – il garzone che versa l’uovo nella madia colma di farina ed il cuoco volante con piatto d’argento sostenente un pacchetto di pasta – ma la scena, nella sua elaborata composizione, presentava una inconsueta animazione. Com’è documentato dalle foto, uno dei cartelli era sostenuto da un clown, mentre una bambinaia faceva scorrere una carrozzella traboccante di pasta.

L’insegna Barilla, staccata dalla parete di fondo, ricorda gli schermi luminosi degli spettacoli parigini del Moulin Rouge o delle Folies Bergères, posta a coronamento di una scena espressionista che pare ritagliata dal fotogramma di un film dell’epoca.

Al centro della parete di destra – la più interessante – si stagliavano due vistosi cartelloni riproducenti un sole radioso, che descrivevano in una lingua francese facilmente traducibile le qualità della pasta Barilla. In quello di sinistra si legge:

“Essendo questa pasta fabbricata con le semole tratte dai migliori grani della Russia, costituisce un alimento sano e tra i più nutrienti, pur essendo economico”. Nell’altro, in continuazione alla prima didascalia si legge: “Essa ha un gusto squisito e durante la cottura il suo volume aumenta in tale proporzione che basta usarne un terzo in meno della pasta ordinaria”.

Accompagnava il duplice e pertinente richiamo “astrologico” un grande manifesto centrale. Nel suo imperativo testo reclamistico ricordava ai visitatori: “Le vere paste italiane Barilla sono squisite e nutrienti, gustatele!”.

Un ulteriore supporto reclamistico era costituito dalla strofa musicale di un'”aria conosciuta”. Come in un cartone animato le note uscivano dal mandolino di un pastorello, che osservava attentamente le righe del pentagramma per trarne gli accordi inneggianti alla bontà della pasta Barilla.

Tutte queste immagini riportano indietro nel tempo e testimoniano un gusto e uno stile tipicamente Oltralpino, piacevole e nello stesso tempo suggestivo per inventiva ed efficacia pubblicitaria.