Fiera Campionaria. Milano, 1928
Milano. Fiera Campionaria. 1928.
La contemporaneità della Mostra “Torino Esposizioni” con la “Campionaria” di Milano ha accentuato i motivi d’interesse della Barilla per partecipare con uguale impegno a due eventi di rilevanza internazionale. Si trattava di essere presenti alle due rassegne attraverso la realizzazione di stand di diverso contenuto estetico, ma da rendere nello stesso modo avvincenti sotto il profilo reclamistico. Senza l’intenzione di voler stabilire un metro di confronto tra i due soggetti realizzati, notevolmente diversi anche nei rapporti dimensionali, preme sottolineare che lo spazio riservato alla Barilla per la “Campionaria” è notevolmente più modesto.
Per questo i progettisti ricorrono ad un abile artificio tecnico per aumentare al massimo l’ampiezza della parete espositiva, che si trasforma in un ben articolato sviluppo di elementi in legno e vetro, in sporgenza e rientranza, con facciata frontale e altre inclinate sugli spigoli.
Risulta evidente in questo stand il recupero del già sperimentato impianto, sia pure limitato al corpo centrale, dell’esposizione romana del 1927.
Ma manifestamente diverso risulta essere l’impatto estetico e funzionale della nuova configurazione che presenta elementi sfaccettati come un diamante incastonato in un raffinato supporto ligneo.
All’interno della vetrina, intorno ad un mazzo di spaghetti aperti a ventaglio, ruotano numerosi sacchetti di pasta collocati su ripiani ad altezze differenziate. Alla quota più bassa emerge la scritta Barilla, la stessa che domina dall’altro la parete d’appoggio della vetrina rivestita di velluto. Sullo sfondo, fittamente distribuite, poste a varie altezze, spiccano le scontornate immagini del “Cuoco volante”. Quasi a voler imitare un volo disteso di colombe, il cielo fittizio dello stand si anima delle silhouettes del paffuto personaggio che porge su un piatto d’argento il dolce, alato messaggio della pasta Barilla.
Sul ripiano superiore delle vetrina si erge la levigata scultura in ceramica policroma, raffigurante il garzone che versa un gigantesco tuorlo d’uovo nell’incavo profondo della madia, nota traduzione tridimensionale del marchio aziendale. Ancora una medaglia d’oro viene a confermare l’elevato livello espositivo raggiunto dalla Barilla.