Sorprese da costruire

di Graziella Carbone

2006 – II trimestre – Le Flauti-card: comunicazione, gioco, condivisione
Siamo nel 2006. L’estate è vicina e serve una promozione che faccia conoscere ancora di più gli Amici del Mulino Milk, Ciock e Al. Si riprende così una idea di successo e viene realizzata una nuova collezione di Card: le Flauti-card.
Si tratta di carte realizzate in cartoncino con gli angoli arrotondati, che presentano sul fronte i tre Amici del Mulino. A rotazione, a seconda del personaggio protagonista, sono indicati i colori di appartenenza: rosso per Ciock, lo sportivo, verde per Al, l’amante della natura, azzurro per Milk, l’inventore. Sul retro trovano spazio una serie di giochi, indovinelli e test appositamente studiati, in linea con le caratteristiche degli Amici del Mulino.
Ma non erano card come le altre: infatti – si trattava di un prodotto brevettato, realizzato in esclusiva per questa campagna – avevano applicate con un innovativo sistema di colla removibile, dei tatuaggi, tutti diversi tra loro.
Un prodotto promozionale completo: comunicazione dei personaggi (con numerazione card per invogliare a collezionarle tutte e trenta), giochi (quindi destinati a circolare tra gli amici) e un’intera pagina di tatuaggi per continuare a divertirsi.
Prodotte in più di cinque milioni di esemplari, queste card fecero sì che i tatuaggi di Milk, Ciock e Al circolassero su tutte le spiagge d’Italia e non solo grazie ai bambini, ma anche a molte mamme…
L’operazione fu completata da una serie di giochi sulle vaschette con gli Amici del Mulino protagonisti. Le Vaschette Gioco erano componibili, così che si potesse passare – se in possesso di diverse plance – da un gioco all’altro.

2006 – III trimestre I CreaColora degli Amici del Mulino 
Finita l’estate (e i tatuaggi) ecco arrivare, come operazione Back to School, una promozione contraddistinta da una particolare caratteristica: vaschetta e sorpresa inserita nelle confezioni di Flauti avrebbero dovuto essere l’uno il completamente dell’altro. la chiamammo: I CreaColora degli Amici del Mulino.
Pensammo e studiammo quindi una serie di oggetti da costruire, sei in totale. Una parte dell’oggetto, matite, colori, parti in plastica, era inserito nella confezione con le istruzioni per il montaggio (in scatolina), mentre dalla vaschetta si doveva ritagliare la parte di cartone che avrebbe reso l’oggetto funzionale.
Furono così creati il Matitone, la Tavolozza, il Righello compasso, il Block notes con anelli e stencil diverso per ognuno dei tre personaggi.
Ogni oggetto di questa serie fu una vera opera d’ingegneria. Dalla precisione della realizzazione dipendeva la funzionalità dell’oggetto e quindi ogni dettaglio doveva essere perfetto. 
Il Matitone prevedeva una “carrozzeria” di cartoncino stampato che doveva avvolgere la matita e il supporto triangolare in plastica; la tavolozza-goniometro in cartoncino era completata dalle pastiglie dei colori ad acquarello (riferiti ad uno dei tre personaggi); i block notes con anelli di plastica, arricchiti da uno stencil di plastica rigida a soggetto Milk, Ciock e Al. Dalle vaschette si ricavavano schede utili per la scuola, come tabelline, tavole geometriche e di composizione colori.
E per completare la serie, ecco un righello-compasso. E siccome era avanzato lo spazio su un lato della vaschetta, ci misi anche un segnalibro.
La cosa bella è che questi oggetti funzionavano veramente e i bambini, aiutati da un adulto, li potevano costruire passo dopo passo, divertendosi un sacco (persino molti papà scrissero complimentandosi per l’iniziativa).
L’operazione in store offriva una borsa tracolla, un tappeto gioco e una lavagnetta. Il tappeto gioco aveva un dado trottola che indicava di quanti passi e su che colore muoversi. Era un gioco simpaticissimo. Io mi sono divertita moltissimo a complicare le regole di gioco…ma i bambini (e non solo i bambini) si divertivano un sacco a scavalcare gli amici. La lavagnetta (anche questo oggetto era stato frutto di un brevetto) aveva la parte centrale stampata con uno speciale inchiostro nero che permetteva di scrivere e di cancellare col gessetto bianco – in dotazione – proprio come sulla lavagna di scuola. Completa di biadesivo si poteva incollare su ogni superficie.