Nasce il PMB – Piccolo Mugnaio Bianco

di Graziella Carbone

1984 – Gommine sì, gommine no
Il successo delle gommine a forma di prodotto, diffuse dal 1983, non ha precedenti in Italia. Quasi nessuno le usa per cancellare, ma tutti i bambini le portano a scuola per giocare e scambiare i doppioni. Sono l’incubo delle maestre, che le ritiravano prima di iniziare le lezioni e le riconsegnavano alla fine, come tutte le altre Sorpresine.
Le gommine riproducenti la forma di cose che possono essere interpretate come riproduzioni di elementi da mangiare erano già molto diffuse negli Stati Uniti ed in
Inghilterra, soprattutto come magneti per i frigoriferi (in PVC – oggi assolutamente vietato come tipologia di materiale poiché contiene residui tossici) o come gommine da collezione, tutte di altissimo valore apparente.
È la fine dell’ottobre del 1984. Un bambino di circa sei anni, in Inghilterra, (chiamiamolo John per comodità) nei sobborghi “bene” di Londra, riceve un vestito per la festa di Halloween. Andrà, con i suoi amici, a bussare alla porta dei vicini chiedendo: Dolcetto o scherzetto?
Tra gli accessori del travestimento della notte tra il 31 ottobre e il 1 di novembre c’è anche una riproduzione di un panino mega farcito di una nota catena di fast food a forma di gommina. È 3×4 centimetri, con tanto di strati di pane, formaggio, insalatina, cetriolini e cremine al pomodoro.
Tutto il clan dei bambini si riunisce a casa di amici. Ognuno ha un piccolo cestino dove tiene un po’ di dolcetti, preparati dalle mamme nel pomeriggio, e un po’ di “scherzetti”, come le riproduzioni di qualcosa che sembra essere commestibile, ma non lo è.
John è il bambino più piccolo della sua compagnia ed è la prima volta che partecipa alla Festa di Halloween con i compagni.
È sera tardi, forse ha un po’ di fame o forse è attirato dai colori delle sue gommine. Quasi per gioco comincia a mangiarne una, poi un’altra e poi un’altra ancora. Ma le gommine non sono panini e John non riesce ad inghiottirne i bocconi. I suoi compagni, spaventati, lo riaccompagnano a casa. La mamma, disperata, si reca subito in ospedale. Purtroppo, la tragedia non è evitabile.
Questa notizia appare sui quotidiani italiani e non solo, come un trafiletto qualsiasi tra i tanti.
Barilla, sempre attenta a quanto succede nel mondo, coglie questa informazione come un campanello d’allarme. Se accaduto in Inghilterra, potrebbe succedere anche con le nostre Sorpresine… e questo non può assolutamente accadere ai nostri bambini!

L’Azienda sospese da subito (novembre 84), anticipando i tempi, la produzione di qualsiasi piccolo oggetto che raffigurasse alimenti. Il Ministero della Sanità pubblicò il 5/7/85 il divieto di importazione di oggetti che simulavano alimenti. Alcuni anni dopo uscì il Decreto Legislativo 25/1/92 n.73 che disciplinava la materia e che è ancora attuale.
Quindi stop a tutte le Sorpresine, gommine e altro, che avrebbero potuto suggerire alimenti da assaggiare. La produzione di gommine a forma di prodotto viene sospesa immediatamente, così come molte altre Sorpresine.
Stop anche alle Sorpresine “profumate”, come quelle del gioco dei colori profumati.
Da allora ancora oggi, per legge, niente a forma di prodotto o simile può essere abbinato ed inserito assieme al prodotto vero, così da evitare qualsiasi possibilità di confusione.

Ma, come diceva la mia nonna, per una porta che si chiude un’altra se ne apre…

1984 – Avventure in miniatura
Nel 1984, la comunicazione pubblicitaria Mulino Bianco si arricchisce di un personaggio che conquisterà tutti i bambini italiani per quasi dieci anni: Il Piccolo Mugnaio Bianco (PMB per gli amici), protagonista di divertenti cortometraggi animati. Nasce nel 1982 dalla mano di una delle più importanti illustratrici italiane del Novecento: Grazia Nidasio (1931-2018).
A questo personaggio furono ispirate tutta una serie di Sorpresine, create a partire dal 1984, e così la Nidasio ricorda la loro nascita: «Il mugnaino, nella sua Valle Felice, era circondato da tanti oggetti in miniatura: avevo perfino realizzato un modellino in scala reale del mulino in cui abitava, completo in ogni suo dettaglio…
Mi venne anche l’idea di creare un merchandising di piccole cose in miniatura che potevano stare dentro al mulino di PMB, anche se poi il progetto non si concretizzò. Altre idee, invece, furono realizzate e tutte assolutamente coerenti con l’immagine del marchio e del personaggio.
Ad esempio, le Sorprese in scatola, personalizzate con il disegno del Piccolo Mugnaio Bianco sulla confezione, che sostituirono quelle precedenti che ricordavano le scatole da fiammiferi.
Alcuni degli oggettini contenuti all’interno delle scatole, furono creati proprio collegandosi a PMB, come l’adesivo, il timbrino… Poi vennero i Barattolini delle Sorprese, sempre con il disegno del Piccolo Mugnaio Bianco che sfrecciava, ad esempio, a bordo di automobiline fantasiose e un po’ spaziali.
In quegli anni, studiavo anche la possibilità di realizzare dei pupazzetti, con il nostro personaggio su una macchinina, alla guida di un piccolo aereo o su una moto d’acqua. Curavo il progetto, realizzavo il modello con il Das o la plastilina e poi lo proponevo all’Agenzia. Non solo io, ma tutto il team creativo partoriva sempre nuove idee: qualcuna ha trovato uno sbocco in azienda, altre purtroppo no. Per diverso tempo, furono stampati dei calendari dedicati al Piccolo Mugnaio Bianco con miei disegni, che uscivano in allegato a giornalini per bambini e settimanali per la famiglia: ogni mese, il nostro eroe, sempre di buon umore e speranzoso, consegnava una diversa merenda a Clementina che, regolarmente, non lo notava…
Un calendario che ebbe particolare successo fu quello che il bambino poteva appendere alla parete della sua cameretta, per misurare via via quanto cresceva in altezza. Poi, nacquero anche delle storie a fumetti con PMB, disegnate dagli illustratori dell’RDA70.
Della linea delle stoviglie per la prima colazione, che disegnai completa, fu realizzato soltanto il vassoio.
Prodotti furono i tovagliolini da compleanno con PMB, il peschereccio del Piccolo Mugnaio, la pila “a mano”, il Mulino nella mezza sfera, con la neve, la pioggia di fiori eccetera; le cartoline e la carta da lettera con l’effigie di PMB con cui si rispondeva alle valanghe di lettere che i bambini spedivano al “Piccolo Mugnaio Bianco, Mulino della Valle Felice” e che le Poste riuscivano comunque a recapitare in Barilla, con grande senso di poesia. Avevamo in serbo tante altre storie, gadget e attività promozionali… Ma nel 1989 l’azienda avrebbe deciso di interrompere gli spot con il PMB».

1984-1985 – Il Maxi-sorpresiere

Di Sorpresina in Sorpresina, si arrivò ad averne un sacco in tutte le case…
Allora, come adesso, le mamme fanno un po’ d’ordine e buttano. Perché non creare un raccoglitore dove riporle ordinatamente, prima che le mamme le buttassero?
Ecco quindi il Maxi-sorpresiere, con la doppia funzione di regalo e di raccoglitore per le Sorpresine di casa. Il progetto del Maxi-sorpresiere aveva impegnato diversi mesi del 1984. Nell’ottobre del 1984 trecento Maxi-sorpresieri erano messi in palio per un concorso con il “Corriere dei Piccoli”. Nell’estate dello stesso anno era stata prodotta la gommina del Maxi-sorpresiere inaugurando il gioco di autocitazioni che di lì a poco sarebbe diventato abituale: gommine che riproducono sorprese grandi; mini block notes con la stessa forma delle gommine.
Ma la produzione andava a rilento: le prove e contro prove furono numerose perché l’oggetto era realizzato con due materiali con proprietà tecniche diverse. Finalmente il progetto poteva essere approvato nel gennaio del 1985 e la produzione iniziava nella tarda primavera. Nell’ottobre, ad un anno dal lancio, potevano finalmente essere premiati i partecipanti al concorso del “Corriere dei Piccoli”.