L’innovazione… che sorpresa!

di Graziella Carbone

1993 – Arrivano i Nottambuli
Siamo nel 1992: il Mulino vuole realizzare una promozione “speciale” per la campagna Sorpresine 1993; il brief è completamente libero, senza vincoli, così si comincia a lasciar correre – a briglie sciolte – il filone della creatività.
Cosa amavano (e amano ancora) i bambini? Risposta: gli animali. Perché, quindi, non dare ai loro beniamini “caratteristiche” particolari, quasi appartenessero al mondo dei cartoni animati?
Nasce allora un’allegra compagnia di buffi animaletti: papà, mamma e figlio.
Con il mio studio grafico iniziamo quindi a visualizzare i primi schizzi. Il metodo usato è identico per tutti i personaggi: visione frontale, retro e laterale. Serviranno, una volta approvati, per la realizzazione dei primi prototipi e poi in fase di produzione, che sarà curata da Antonio Locati.
Le famiglie sono composte da topolini, maialini, lucciole, leprotti, orsi e gufi. Sei per tre fa diciotto… ma la nostra serie è composta da 19 personaggi. Il diciannovesimo è il rarissimo Re Lampo, un simpaticissimo cagnone, di dimensioni maggiori rispetto agli altri 3D tirato in edizione limitata. Tutto bene, ma ci voleva un’idea in più…
Col passare dei giorni lo sguardo mi cadde su una statuina che mia nonna mi aveva portato da un santuario francese quando ero bambina… e che era lì, da anni, sulla libreria. Di giorno era di un colore trasparente e lattiginoso, ma la notte era bellissima: si illuminava e aveva anche un alone intorno. Insomma, quella luce faceva compagnia.
Allora telefonai ad Antonio Locati e gli esposi la mia idea: la serie della nostra allegra compagnia la notte si poteva illuminare? Mi disse solo: «Ti chiamo domani», poi l’indomani mi disse: «Sì, possiamo farlo!». Anche in colori differenti? «Sì, anche in colori differenti!».
Vennero quindi realizzati i prototipi per la produzione, alti circa 50 centimetri. Realizzare un 3D è una cosa molto complessa: non devono esserci parti in sottosquadra in stampo poiché il pezzo deve uscire senza opporre resistenza.
Di un soggetto, papà gufo, fu realizzato un prototipo alto 4,5 centimetri. I personaggi furono poi prodotti in dimensione di 3,5 centimetri più eventuali particolari. A molti altri personaggi furono aggiunti particolari con l’intento di “esasperarne” le caratteristiche. Un foglietto accompagnava ogni personaggio nella bustina di cellophane trasparente.
I Nottambuli furono inseriti, oltre che nelle Merende – visto il loro grande successo – anche nella scatola della Pizza istantanea Barilla.
«Me li ricordo bene – racconta Elena Bernardelli, all’epoca Bakery Marketing Italy Director Mulino Bianco – perché mi sono sposata in quell’anno e i miei colleghi di Mulino me li hanno lanciati… al posto del riso!».

1994 – L’allegria entra a scuola: i Fuoridipenna
Tantissime matite e penne per giocare, scrivere e disegnare: Fuori di penna.
Si tratta di una serie di “penne” un po’ particolari, nate dalla rielaborazione di una Sorpresina del 1989: Oplà i vivaci girelloni, (coprimatita animati con animaletti a dondolo) in cui ogni cappuccio rappresenta una sorpresa fantasiosa, alcune utili e alcune fatte solo per giocare.
Le penne erano inserite nelle confezioni di Trancini, Tegolini e Bomboloni e presentavano numerose forme, come il minibasket, la scarpetta col pallone di calcio, il salvagente e il vigile a molla, la maschera da sub, la zucca, la macchina fotografica…
La serie continuava con una cupoletta trasparente con inserite minuscole palline e un anatroccolo ed un’altra cupoletta trasparente contenente alcune figure geometriche, il cui gioco consisteva nel riuscire ad infilarle nell’astina al centro (difficilissimo). C’era poi la serie delle eliche, dalla margherita all’orsetto. Altri cappucci portavano un giochino che ruotava su sé stesso.
Dopo questa serie di penne-gioco, ecco finalmente due penne dal cappuccio utile: nella prima lo scarponcino nascondeva un temperino e nella seconda era racchiusa l’agenda segreta.