Avanti… si cambia

di Graziella Carbone

1989 – PMB in… barattolo
Il Piccolo Mugnaio Bianco in sella alla sua bellissima moto, nel 1989 non sfreccia più sulle scatoline, ma sui Barattolini delle Sorprese. Una promozione particolare, che riprendeva numerose Sorpresine già inserite nelle confezioni di merende, le riuniva “per temi” dentro barattolini, realizzati in 18 differenti soggetti, di latta litografata dai colori vivaci con i disegni fantasiosi di Grazia Nidasio con l’immagine del “Piemmebi” a bordo di automobiline fantasiose e un po’ spaziali oggi molto ambiti dai collezionisti.
I barattolini non facevano parte delle Sorpresine in senso stretto, cioè di quelle inserite in ogni pacco di merende, ma erano distribuiti alle casse solo con l’acquisto di due confezioni di merende da gennaio a maggio 1989.

1989 – Il Piccolo Mugnaio se ne va…
Alla fine del 1989 la comunicazione Mulino Bianco si aggiorna. Si trasforma, smarrendo un poco di quell’atmosfera familiare che i precedenti spot – che presentavano la vita nei campi – avevano creato, attribuendo all’insieme un che di fantastico e di onirico. L’agenzia Young & Rubicam abbandona allora completamente lo scenario agreste e ripropone i valori e i sentimenti di quel mondo, nella realtà quotidiana, ma con poca convinzione.
Proprio mentre si stava pensando di realizzare dei personaggi 3D – cioè tridimensionali – del “Piemmebi” e della Bella Clementina fu deciso di sospendere gli spot.
E così, come tutte le cose, le avventure del “Piemmebi”, che nel tempo avevano avuto un’evoluzione e iniziavano, sembra, ad avere una curva discendente, terminarono.
I milioni di Sorpresine prodotte con le sue immagini avevano comunque testimoniato – e continuano a testimoniarlo visto l’interesse particolare dei collezionisti verso questo particolare tipo di Sorpresine – il suo successo e l’affetto che i bambini, e non solo, avevano per il nostro piccolo eroe.
Per un paio di anni, nel 1986 e 1987, erano stati realizzati anche dei calendari con la sua immagine. L’oggetto di maggior successo prodotta per un’operazione particolare e distribuita nei supermercati era però stata una lunga striscia di cartoncino che i bambini potevano appendere nella propria cameretta per misurare via via di quanto crescevano in altezza, confrontandola con quella del minuscolo PMB.
Da questo momento le Sorpresine non porteranno più l’immagine del mondo “Piemmebi”.
A me piace pensarlo ancora nel suo piccolo mulino, intento a preparare qualche buona merenda per Clementina. Chissà, magari in tutti questi anni Clementina l’avrà notato e si sarà innamorata di lui…

1989 – Arrivano i fantasmini
Il 1989 segna una svolta nel mondo delle Sorpresine. Da Sorpresine personalizzate si passa a Sorpresine di ogni tipo, dove la parola d’ordine è “Quantità nelle varietà e nelle varianti”.
Fra queste, una Sorpresina particolarmente complessa da realizzare fu L’Acchiappatutti, serie di sei fantasmini da compagnia dai nomi buffi come Acchiappafortuna, Acchiappagatto, Acchiappasegreti, Acchiappatopino, Acchiappa? (proprio questo era il suo nome) e Acchiappatutto.
Ogni Sorpresina era composta da una base in materiale plastico e da un tondo in stoffa lucida tipo seta, che ne simulava il vestito.
A fare la differenza tra un Acchiappatutti e l’altro erano i diversi occhietti autoadesivi, il nasino in feltro e i vari accessori, come le cravattine e i cappellini e un differente simbolo impresso a rilievo sotto i piedi. Un fantasmino aveva perfino una divertentissima magiostrina (un cappello a paglietta, che si chiamava così perché si portava da maggio in poi).
Praticamente chi confezionava questa Sorpresina doveva assemblare otto pezzi. E tutto rigorosamente a mano. Che avventura!

1989 – Le Sorpresine 3D
Da una scatolina di fiammiferi di centimetri 6x4x1,8 escono giochi in formato 3D (ossia con tre dimensioni: larghezza, lunghezza e anche l’altezza).
L’idea di realizzare questo tipo di Sorpresine “alte” mi era venuta guardando i nuovi ponteggi che stavano costruendo a Norimberga in febbraio durante la Fiera del Giocattolo. In Germania il 1989 era stato un anno particolarmente freddo. Non si riusciva a camminare per le strade dal vento che tirava e dalla neve che scendeva. Per evitare che le fontane – bellissime – di Norimberga ghiacciassero o gettassero acqua gelata sulle strade, furono costruite intorno ad esse delle strane strutture in legno, a incastro, così da ricoprirle e proteggerle da tutte le intemperie. Davanti alla meravigliosa piazza di Saint Nicolas – ghiacciata anch’io e in attesa di un taxi per tornare in albergo – mi son detta… Se funziona per loro, perché non dovrebbe funzionare anche per le nostre Sorpresine?
E così, magicamente, le Sorpresine presero forma, diventando tridimensionali e prevedendo la possibilità di creare ostacoli o elementi verticali.
Penso alla Sorpresina I tre cavalieri. Il gioco, per tre giocatori, consiste nell’entrare nel castello dal ponte levatoio superando i vari ostacoli ed uscire dal portone posteriore del castello. Per costruire il castello è necessario incastrare tra loro – in verticale – le parti che ne costituiscono le mura. Confrontando la scatolina che la contiene e il castello montato, ci si rendete subito conto della dimensione del gioco davvero notevole. E, come questa, le Olimpiadi delle pulci con aste laterali alte 9,5 centimetri da montare ad incastro e la Pesca in Mare che ha in dotazione una canna da pesca (sempre ad incastro) che diventa lunga 11 centimetri.

Il passaggio dal 1989 al 1990
Il 1989 è stato uno degli anni più ricchi – sia come quantità che diversità – nel campo delle Sorpresine. Un motivo c’è. Le Sorpresine furono inserite in quasi tutte le confezioni di merendine, quindi i volumi prodotti furono astronomici.
A supporto della necessità di poter disporre di Sorpresine di diversa varietà – soprattutto perché tante risultavano complesse per i tempi lunghi di produzione e di confezionamento – riappaiono, sempre molto gradite, altre gommine. Sono gli anni del boom delle raccolte delle gommine, di qualsiasi forma e soggetto.
Il 1990 vede anche un nuovo filone: quello dei Cerelli “a tema”. I Cerelli sono pastelli di cera, idonei a colorare e a integrare o sostituire l’uso dei normali pastelli colorati con la punta in grafite. Una nuova tecnologia permette di dar loro forme particolari (e non solo cilindriche come da tradizione).
Nascono così Cerelli a forma di lettere dell’alfabeto e numeri, prodotti in milioni di pezzi, confezionati nei sacchettini e senza folderino.
Prende così sempre più piede il tema della “serialità”, già sviluppato con cartelli stradali e bandiere, in attesa dell’evoluzione delle Sorpresine nel 1991.