316 milioni di… gommine

di Graziella Carbone

1983 – Inizia l’era degli Allegri Cancellini
Il lavoro di ricostruzione della storia delle nostre Sorpresine mi ha portato a Lonate Pozzolo, in provincia di Varese, per incontrare un amico di sempre: Antonio Locati.
Nella sua fabbrica (Locati Trading S.p.A.) sono state prodotte tutte le gommine (gli Allegri cancellini) del Mulino Bianco per un totale di trecentosedici milioni (sì avete letto bene, 316 milioni!) di pezzi. In questi trent’anni, ci siamo sentiti spesso ed abbiamo realizzato insieme molti lavori. Antonio comincia a raccontare: «Ho iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia a 14 anni, in officina, sulle macchine di stampaggio ad iniezione di materie plastiche, occupandomi della progettazione, sviluppo e costruzione degli stampi (questa sua esperienza gli permetterà di trovare subito la soluzione dei vari problemi direttamente davanti al cliente).
A 22 anni sono a capo della nostra azienda, sviluppando e mantenendo i contatti con i clienti più importanti, tra i quali Barilla. La mia filosofia era
(innovativa a quei tempi per un’azienda di stampaggio materie plastiche) di offrire al cliente il massimo supporto e collaborazione, per lo sviluppo di qualsiasi operazione».
Contemporaneamente Antonio girava il mondo alla ricerca di nuove idee ed era in grado di applicare le tecnologie più avanzate sia a produzioni industriali che a produzioni di gadget, compresi gli assemblaggi degli oggetti ed il loro confezionamento. Spesso si avvaleva anche della collaborazione di Berto Zarattini. Imprenditore di successo, Antonio ha continuato a sviluppare il proprio lavoro, con passione e tenacia fino alla pensione.

Ma torniamo alle nostre gommine. Siamo nel 1983 ed Antonio riesce a realizzare – nel proprio stabilimento in Italia – le prime gomme in termoplastica con una tecnica completamente innovativa.
Sono dette materie plastiche quei materiali artificiali con struttura macromolecolare che in determinate condizioni di temperatura e pressione subiscono variazioni permanenti di forma.
Termoplastiche sono le materie che acquistano malleabilità, cioè rammolliscono, sotto l’azione del calore. In questa fase possono essere modellate o formate. Quando si raffreddano tornano ad essere rigide.
Le prime gommine riproducono, ovviamente in miniatura viste le dimensioni della nostra scatolina, le Crostatine, alla marmellata di fragola, albicocca e al cioccolato. Sono confezionate col loro foglietto di accompagnamento, nelle scatoline versione originale della Vallata.
Si alternano così le gommine dei Biscotti, del Tegolino (per me insuperabile con le Crostatine nella loro realizzazione, la colata del cioccolato è tecnicamente notevole), della Tortina Campagnola e del Baiocco (tutti prodotti storici di Mulino Bianco).
Nel 1983 vengono prodotte gommine riproducenti per lo più biscotti e merende Mulino Bianco.
Nel 1984 inizia l’era delle gommine tampografate, cioè con stampa a colori dei particolari.

Racconta Locati: «Ho installato nella mia azienda una macchina costruita appositamente, era una macchina veramente d’avanguardia… stampava in quadricromia (cioè a quattro colori) sulla plastica, un colore per volta. Una bella sfida per quei tempi!».
La tampografia è una tecnica particolare di stampa basata sul trasferimento d’inchiostro mediante tamponi siliconici di un’immagine (disegni e scritte particolari) incisa su una lastra in acciaio al supporto. La stampa tampografica può essere effettuata su qualsiasi superficie, lineare o curva, e su qualsiasi tipo di materiale come la plastica, il vetro, il metallo e la ceramica.

La prima Sorpresina con la stampa fu Il sacco di frumento del 1984. La seconda, prodotta in contemporanea, fu la gommina riproducente il Coccio, la prima, straordinaria e insuperata promozione del Mulino Bianco.
Poi Antonio Locati iniziò a produrre gommine con immagini a più colori come la gommina Zainetto (1985), riproduzione dello zainetto di una delle prime raccolte punti dedicate ai bambini e la gommina Calcolatrice.