Stefano Zardini – Fotografo

(Cortina d’Ampezzo, 1945 – Treviso, 2019)

Stefano Zardini, terzogenito di Roberto e Gabriella Carnevali, nasce a Cortina d’Ampezzo (Belluno) il 3 novembre 1945. È figlio d’arte: la nonna Antonia Verocai Zardini (1876-1951) è stata la prima donna fotoreporter della Grande Guerra; il padre è corrispondente e fotografo durante la ritirata di Russia della Divisione Julia durante il secondo conflitto mondiale. Studia fotografia a Milano, per poi trasferirsi a Londra, dove si specializza nell’arte del ritratto e del reportage.
Qui inizia la sua carriera, lavorando per “Harper’s Bazaar” e “Vogue” e in seguito collabora con diverse riviste geografiche, sportive e di architettura.
Ben presto il suo interesse si rivolge al fotogiornalismo. A partire dagli anni Settanta e Ottanta del Novecento è tra i primi fotografi occidentali ad entrare in nazioni ancora chiuse quali il Vietnam, l’Oman, lo Yemen del Sud, l’Arabia Saudita, l’Albania.  I reportages lo portano in sessanta paesi del mondo dove documenta guerre, situazioni di emergenza e problematiche sociali. I suoi scatti, spesso crudi e provocatori, immortalano sguardi, raccontano storie e fanno riflettere, testimoniando la sua grande capacità comunicativa, messa a servizio dell’umanità.
Negli anni realizza anche numerosi reportages di carattere sportivo. Oltre agli scatti e agli articoli dedicati a polo estivo, sci alpino, alpinismo, hockey su ghiaccio, snowboardcross e snowcross, pubblica due libri: Uno di sessanta, fuori e dentro il campo con il Petrarca Rugby, 2006 (in occasione dei sessanta anni di attività del Petrarca Rugby) e Cortina Winter Polo.
Attraverso i suoi reportages geografici sulle Dolomiti, documenta, in un archivio di oltre 180.000 immagini, la montagna che conosce in ogni suo angolo e sfumatura: dal fascino dei luoghi e della natura, alla vita, ai volti e alla cultura della sua gente.
La sua innata passione per l’arte fotografica e il suo spirito di sperimentazione lo portano, negli ultimi anni di attività, a dedicarsi con sempre maggior impegno ed entusiasmo alla Fine Art, con uno stile personale e rarefatto, grazie all’uso originale della macchina fotografica e all’interpretazione creativa della realtà.
Sue opere sono presenti in diverse collezioni private di arte contemporanea in Italia, Francia, Germania, Russia e Cina; ha allestito 43 mostre personali in Europa e pubblicato oltre quaranta libri fotografici, di cui 27 come unico autore; è stato autore e regista di decine di filmati tra corti, filmati d’avventura, sport e corporate con produzioni per Gilera, Piaggio, Spitfire Jeans.
Per Barilla ha realizzato il filmato istituzionale del 1987, e, nello stesso anno, il video dedicato alla Scuola di Sport Barilla; e ha curato la monografia Barilla del 1991, frutto di un ampio servizio fotografico nei vari stabilimenti e sedi del gruppo; le foto per i bilanci dell’azienda dal 1987 al 1992 e dal 2009 al 2016 e un reportage dedicato al grano e alla sua lavorazione nel 2010.

Giancarlo Gonizzi