PIZZI E PIZIO (poi AMILCARE PIZZI S.p.A.) – Azienda Grafica

Amilcare Pizzi (Milano, 1891 – Guello, 1974) che si era diplomato alla scuola del libro dell’Umanitaria di Milano, nel 1914 acquistò la prima macchina per stampare.
Lavorò come capo reparto presso l’officina Rizzoli e Pizio, specializzandosi nella riproduzione a colori. Nel 1919 Pietro Pizio si staccò da Rizzoli e costituì un nuovo sodalizio con Pizzi.
Nacque così quella Società Pizzi e Pizio, dalle strane e curiose assonanze fonetiche, che si sarebbe dedicata soprattutto alla stampa dei manifesti acquisendo lavoro anche dalla Bestetti e Tumminelli, prestigiosa editrice di pubblicazioni d’arte degli anni Trenta (1).
Nel 1933 oltre allo stabilimento di Milano, ne fu aperto un secondo a Roma per la stampa di manifesti cinematografici al servizio della nascente Cinecittà.
Negli ultimi anni del conflitto mondiale Amilcare Pizzi avviò l’attività editoriale specializzata in libri d’arte, con una collana denominata «Silvana», divenuta negli anni Cinquanta Silvana Editoriale d’Arte (2).
Pietro Barilla intrattiene rapporti di collaborazione con la Pizzi e Pizio a partire dal 1936, in occasione del concorso di figurine Italia Bella. Dai torchi Pizzi usciranno poi i manifesti e gli album per il Concorso Bonaventura, la modernissima copertina fotografica del catalogo 1938, il calendario 1939 ideato da Erberto Carboni e – ancora negli anni Cinquanta – i manifesti di Carboni La pasta del buon appetito e Gallina con cinque uova (3).
Veramente notevole il servizio fotografico – realizzato con chiari intenti pubblicitari – che ci tramanda luoghi, lavorazioni e prodotti del 1938 con taglio grafico e moderno (4).
Scioltasi successivamente la società, Amilcare Pizzi avrebbe proseguito l’attività editoriale improntata ad uno stile rigoroso e ad una elevata qualità che contraddistinguerà l’azienda, gestita, dopo la scomparsa di Amilcare, nel 1974, dal nipote Rodolfo e da suo figlio Massimo. Chiusa la tipografia negli anni Duemila, proseguirà l’attività come Silvana Editoriale fino ai nostri giorni.
Per Barilla Pizzi ha pubblicato numerose pubblicazioni di carattere artistico e storico fino agli anni Duemila.

Giancarlo Gonizzi

 

Note

1) VISINTIN Luciano, C’era una volta una bottega. Milano, Cavalletti, 1987, pp. 91-99.
2) FUSCO Giancarlo, I generali della gavetta: Amilcare Pizzi, in Il giorno. 1956, Domenica 11 novembre, p. 9.
3) CARBONI Erberto, La pasta del buon appetito, Milano, Pizzi, 1952, Rc 1952/1; Vera pasta all’uovo, Milano, Pizzi, 1953, Rc 1953/1
4) PIZZI E PIZIO, Servizio fotografico per il Catalogo Barilla 1938. ASB, Aa 150-166.