Premi per le campagne pubblicitarie degli anni Ottanta

di Roberto Pagliari 

Ma forse più che parlare di premi conviene concentrarsi sulle campagne pubblicitarie del Gruppo Barilla che più hanno riscosso riconoscimenti sia a livello nazionale che internazionale, raccontandone gli elementi che li hanno resi indimenticabili fissandoli nell’immaginario collettivo.

Infatti dopo lo straordinario sodalizio con Mina (dal 1965 al 1970) e dopo il periodo americano, Pietro Barilla, convinto sostenitore del rilancio della pasta, dopo le campagne “Al dente” dei primi anni Ottanta, chiama il suo amico regista Federico Fellini (1920-1993) a cui commissiona uno spot intitolato “Alta Società”, con la musica di Nino Rota (1911-1979), a cui farà seguito una campagna dell’agenzia Young & Rubicam impostata sul sentimento del ritorno a casa con lo slogan “Dove c’è Barilla c’è casa” che troverà nella colonna “Hymn” del compositore greco Vangelis il leitmotiv caratterizzante. Un discorso pubblicitario inedito, quello proposto da Gavino Sanna con il lungo spot del “Treno, pieno di silenzi, ambivalenze sottili, misteri, in cui la musica diventa elemento determinante di questo cambiamento passando da accessorio complementare, con cui dare atmosfera alla presentazione, a termine costitutivo di una proposta che dona continuità al messaggio come rassicurante strumento di identificazione. L’inconfondibile colonna sonora accompagnerà numerosi altri spot entrati nell’immaginario collettivo italiano: il “Gattino”, i “Cadetti”, “Roma”, “Fusillo”, “Mosca” con la regia del regista russo Nikita Michalkov, “Adozione”. Filmati che, tra il 1986 e il 1990 faranno incetta di riconoscimenti: ANIPA Festival Italiano Film Pubblicitario, Cannes International Advertising Film Festival, Gran Premio Internazionale della TV, Grand Prix Pubblicità Italia, Clio Awards Spot Italia, Media Key Awards. Nel 2005 le pubblicità “Agricoltore” e “Città delle Donne” (con testimonial la cantante Laura Pausini) otterranno il Diploma Key Awards.