Premi per fiere ed esposizioni

di Roberto Pagliari

Questi riconoscimenti, che attraversano nel tempo la storia aziendale, trovano una ideale corrispondenza nell’attività di Barilla alle esposizioni fieristiche.
Dobbiamo notare che la Barilla ha sempre dimostrato una precisa strategia aziendale in tal senso: già nel 1908, quando ancora era una piccola bottega nel centro storico di Parma, aveva trovato il modo di partecipare all’Esposizione Internazionale Moderna di Roma, dove ottenne il Diploma di Targa d’Oro per le paste alimentari, come riconoscimento della qualità dei prodotti.
Si tratta di un documento importante, conservato nella sua cornice coeva a motivi vegetali di gusto liberty, che precede di due anni l’apertura dell’attività industriale. L’autore della litografia, che tratteggia le due figure femminili delle arti e la figura maschile del commercio dinnanzi al panorama di Roma, è Virgilio Faini (1872-1973), figlio dell’industriale Giuseppe Faini (produttore della polvere pirica “fainite”). Si era diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze, divenendo un ottimo acquafortista e riproducendo opere di antichi maestri conservate presso il museo degli Uffizi di Firenze. Pittore e pubblicista, fine riproduttore di stampe antiche, Faini avrebbe coltivato fin da giovane anche una grande passione per il teatro in cui aveva esordito nel 1914.
Il diploma, per la sua bellezza, è stato esposto alla mostra “Per onore e merito. Storia, arte e stili nei diplomi di benemerenza tra XIX e XX secolo” tenutasi a Parma al Museo “Glauco Lombardi” nel 2019.

Gli stand Barilla hanno rappresentato sempre elementi di spicco all’interno delle fiere, in quanto costruiti con un rigoroso metodo espositivo, in modo da poter essere ricordate dal pubblico.
Nel 1913 Barilla partecipò alla Mostra Campionaria Alimentazione e Igiene di Massa, dove Barilla conseguì una Medaglia d’Oro con diploma su carta raffigurante al centro la facciata del palazzo delle esposizioni della cittadina toscana, ancor oggi conservato in Archivio Storico, che pur non rappresentando un premio di grandissima rilevanza, testimonia la propensione dell’Azienda a farsi conoscere all’esterno, ad uscire dalla provincia, ad aprirsi al mondo.

Nel 1921 la Barilla inaugurava una nuova stagione di successi e si confermava a livello locale azienda leader nella produzione della pasta all’uovo, aggiudicandosi il Diploma di Gran Premio all’Esposizione Agricola e Industriale di Mantova, organizzata sotto l’alto patronato del Ministro Bonomi. Il riconoscimento è una stampa litografica su carta di forma rettangolare, stampato dalle Officine Mondadori di Verona, raffigurante il profilo degli edifici monumentali della cittadina lombarda affiancati da una ruota dentata recante il motto “Laboremus” – lavoriamo, a reggere il cartiglio con la dedica.

Nel 1928 lo stand Barilla all’Esposizione Internazionale di Torino, progettato dall’architetto Mario Bacciocchi (1902-1974), vince la targa in bronzo in cui sono rappresentate due figure alate in rilievo che sostengono un medaglione dorato raffigurante Emanuele Filiberto di Savoia a cavallo.

Nel 1932 Barilla consegue il Gran Premio con targa in bronzo per la partecipazione alla VI edizione della Fiera Campionaria di Tripoli – III Rassegna Internazionale in Africa. La presenza dell’Azienda va ricollegata alle iniziative di commercializzazione (in seguito ad accordi con la Galbani di Melzo) dei prodotti Barilla nelle Colonie Italiane. L’autore del diploma, raffigurante il panorama del porto di Tripoli con una scultura classica ed un aratro in primo piano, è Giuseppe Rondini (1885-1955). Nato a Palermo, Rondini si era trasferito giovanissimo a Roma dove aveva frequentato l’Accademia di Belle Arti. Era stato uno dei primi a seguire il movimento di rinascita dell’arte xilografica affermandosi subito come bianconerista. Fu anche pittore e incisore acquafortista molto apprezzato e disegnò e incise per l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato un buon numero di francobolli. Per le scuole coloniali fu illustratore di libri e realizzò il manifesto per la Mostra conciaria pelli delle Colonie Italiane. Si ritirò a vita monastica a Grottaferrata, dove morì e dove una strada lo ricorda, dopo la prematura scomparsa della moglie, Ulderica Persichini, che per amor suo aveva abbandonato un’avviata carriera da soprano. Anche questo diploma è stato esposto alla mostra “Per onore e merito. Storia, arte e stili nei diplomi di benemerenza tra XIX e XX secolo” tenutasi a Parma presso il Museo “Glauco Lombardi” nel 2019.

Come sappiamo la Barilla inizia la sua attività nel 1877 con un negozio di pane e pasta in Strada Vittorio Emanuele 252 a Parma. Questo negozio fu il primo di una serie aperti in varie zone della città (Via Saffi, Via Cavour, Via Farini.) costituendo una rete che verrà dismessa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Gli interni dei negozi erano molto raffinati, grazie alla progettazione di architetti di primissimo livello come il già citato Mario Bacciocchi e affidati alle mani esperte di artigiani specializzati nella lavorazione di legno, vetro e ceramica. In particolare, il negozio di via Cavour vinse la medaglia e il diploma alla terza gara per la mostra di prodotti nazionali, organizzata a Parma nel 1929.