STABILIMENTO LITOGRAFICO CHAPPUIS – Industria grafica

Ignota è l’origine della famiglia Chappuis, forse svizzera o francese. Edmondo Chappuis (1874-1912), trasferitosi a Bologna si occupa dapprima di edizioni di dispense universitarie e dal 1896 risulta iscritto presso la locale Camera di Commercio come proprietario di uno stabilimento litografico con sede in via Cartolerie.
E’ considerato lo scopritore di Marcello Dudovich che già aveva iniziato a lavorare per Ricordi a Milano, ma che con Chappuis trovò l’intesa perfetta per realizzare alcuni dei manifesti più noti del periodo (Acqua Felsina Bertolotti, Terme di Porretta, Cioccolata Majani, Gazzetta dell’Emilia).
Lo stabilimento divenne allora polo di attrazione per i maggiori cartellonisti dell’epoca – da Hoenstein a Mataloni, a Chini, Terzi, De Carolis, Ballerio – e Bologna rappresentò un laboratorio di ricerca per nuove espressioni grafiche e figurative. «Chappuis aveva ingegno e Bologna era bella e gaudente» ricordava l’artista triestino.
Morto Edmondo Chappuis nel 1912, i fratelli – fra cui si distinse Alberto – proseguirono in tono minore l’attività con il nome di Società Anonima Chappuis fino al 1927.

Per Barilla Chappuis ha stampato con particolare cura e perizia cromatica i calendari per il 1922, con i disegni di Erberto Carboni, per il 1923 opera di Emma Bonazzi e per il 1925 con le briose illustrazioni di Adolfo Busi.

Maurizia Bonatti Bacchini

Bibliografia

GOTTARELLI E., Edmondo Chappuis e la diffusione del Liberty a Bologna, in Strenna Storica Bolognese, 1973.
STORELLI Antonio, Sviluppo della grafica e aspetti delle arti applicate in Emilia Romagna in Il Liberty a Bologna e nell’Emilia Romagna. Bologna, Grafis, 1977, pp. 99-102.
ROVERSI Giancarlo, La tromba della famaStoria della pubblicità a Bologna. Bologna, Grafis 1987.
CONSIGLI Igino (a cura di), Arti decorative 1895-1930. Parma, Banca Emiliana, 1985, p. 82.
Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Dizionario degli illustratori. Torino, Bolaffi, 1995, p. 57.
Su Alberto Chappuis (Firenze, 1884-Bologna, 1945), si veda la scheda in: VERIGNANA Franca (a cura di), Le collezioni d’arte della Cassa di Risparmio in Bologna. I disegni. III Dal paesaggio romantico alla veduta urbana. Bologna, Cassa di Risparmio, 1975, p. 433.