PIERO GHERARDI – Scenografo

(Poppi, AR, 1909 – Roma, 1971)

Scenografo e costumista di fama, arredatore di professione, si accosta al cinema nel dopoguerra curando costumi e scenografie di alcuni film di Mario Soldati, a partire dal 1946.
La sua tecnica, estremamente flessibile, gli consente di affrontare le esperienze più diverse; ovunque però profonde il suo gusto raffinato e sontuoso, in grado di creare atmosfere “incantate”.
Nel 1953 lavora al film Anni facili di Luigi Zampa, che lo porterà a collaborare con Federico Fellini.
Dopo un primo contatto in Le notti di Cabiria (1957), curerà costumi e scenografie de La dolce vita (1960) e 8 e 1/2 (1963) contribuendo a creare quella sensazione surreale di sogno, propria delle due pellicole, che gli varranno due Oscar.
«Accanto a Fellini sarà di nuovo, e con fantasia ancor più sbrigliata, per Giulietta degli Spiriti (1965), autentica celebrazione dei sogni impossibili, fra veli multicolori, pareti di tinte sgargianti, specchi, letti, ninnoli infiniti».
Una fantasia diversa, ma analoga, Gherardi la dispiega nella realizzazione nel 1966 di due cicli di caroselli (10 cortometraggi) per la pasta Barilla, con Mina protagonista. Suoi sono i costumi irreali e fantastici, ma sempre eleganti e raffinati realizzati da Gabriele Mayer, sua la scelta delle scenografie, spoglie per meglio dar risalto alla diva, di volta in volta sensuale, sbarazzina, impenetrabile.
Lavora successivamente con Mario Monicelli: L’armata Brancaleone (1966) e Luigi Comencini: Infanzia, vocazione e prime esperienze di Giacomo Casanova veneziano (1969).
Gherardi con la sua ricca inventiva e la profonda sensibilità, può essere giustamente considerato uno dei rinnovatori della scenografia italiana.

Giancarlo Gonizzi