PAUL BIANCHI – Regista

(Ucraina, Russia, 1902 – Roma, 1958)

Nel 1928 quando il cinema di Hollywood era letteralmente esploso con il primo film sonoro della storia del cinema, The Jazz Singer, protagonista Al Jolson (ispiratore, tra l’altro di una affiche pubblicitaria Barilla del 1930) si ebbero le prime realizzazioni di Paul Bianchi.
Tecnico prodigioso, animatore finissimo e ingegnoso di oggetti, sarebbe ben presto divenuto una sorta di prestigiatore nel campo dell’animazione, soprattutto a scopo pubblicitario.
Rifacendosi al grande Alexeieff, nel 1928, in Francia, era stato l’autore dell’inserto animato con pupazzi nel film di Jean Renoir La petite marchande d’allumettes.
Trasferitosi in Italia, realizzò nel 1935 Il topo di campagna e il topo di città, ancora in bianco e nero, che suscitò entusiastiche reazioni, per poi approdare, a partire dal 1938 e per un ventennio, al mondo della pubblicità, realizzando cortometraggi per le sale cinematografiche (come i due filmati per la pasta Barilla Le ali del nostro cielo del 1956 e Noi e l’uovo del 1958). Sempre in ambito pubblicitario Paul Bianchi interpretò “La cicala e la formica” per la Bisleri, animò file di spazzolini da denti al ritmo del Guglielmo Tell, fece danzare uova e insetticidi… (1).
Il tema pubblicitario si risolveva, per Paul Bianchi, in una continua occasione per sperimentare nuove soluzioni tecniche e formali, come in Le ali del nostro cielo per la pasta Barilla «che potrebbe essere ripreso oggi senza nulla perdere della sua forza pubblicitaria e della sua eleganza» (2).
Il film pubblicitario esce spesso, con Bianchi, dai limiti dell’opera di commissione, per assumere così una sua autonoma validità estetica (3).

Giancarlo Gonizzi

NOTE

1) ZANOTTO Piero – ZANGRANDO Fiorello, L’Italia di cartone. Padova, 1973, pp. 20, 30, 45, 154.
2) MAGRI Chiara, Spotcartoon, in Passouno, Animazione in Italia 1991-92. Torino, Azzurra editrice, 1992, pp. 18-25.
3) RONDOLINO Gianni, Storia del cinema d’animazione. Torino, Einaudi, 1974, p. 143, 299.