MEDARDO MONICA – Ebanista

(Vigatto, PR, 1905 – Parma, 1985)

Medardo Monica, nato a Vigatto il 3 marzo 1905 da Giuseppe e Adelfina Marchesi, lavora a Carignano, dove la famiglia si è trasferita, per poi raggiungere definitivamente Parma.
Il suo apprendistato avviene nell’atelier di Edgardo Minozzi, dove si formano le nuove generazioni artigiane e il mobile parmigiano torna d’attualità, sia pure senza una specifica connotazione stilistica (1).
Già avviato al lavoro nella prima adolescenza, Monica, a soli undici anni si trova in mano gli attrezzi del mestiere e poco più che trentenne potrà finalmente impiantare un laboratorio in proprio, prima in borgo Scacchini, poi in piazzale Santafiora e infine in via Scarabelli Zunti, a Parma.
Si può dire che il giovane Medardo, operoso nell’età del morente Liberty e partecipe delle prime avvisaglie del Déco, non cede alle tentazioni delle mode, attento com’è a produrre mobili di alta qualità senza distinzioni di stili.
Nella sua bottega non mancano i primi numeri delle riviste «Novissima», «Vita d’Arte», «Emporium», «La Lettura», «L’artista Moderno» che raccolgono il fior fiore della produzione artigiana nazionale ed europea.
Alla base della feconda attività dell’artigianato col colletto bianco, è sempre presente un rigoroso controllo disegnativo, accompagnato da un certo gusto rinascimentale nel rispetto delle proporzioni e nella puntigliosa ricerca del particolare decorativo. Ogni dettaglio che esce dalle mani di Monica, è messo in opera con matematica esattezza, nell’intento di raggiungere un risultato finale di perfetta omogeneità tra le varie componenti che formano il mobile.
Non sorprende, pertanto, che all’atelier dell’artefice parmigiano abbiano approdato per realizzare arredi di prestigio, i protagonisti dell’architettura italiana, da Gio Ponti a Erberto Carboni, da Carlo Scarpa a Marco Zanuso.
La lunga e fedele collaborazione con lo scultore parmigiano Carlo Corvi (1904-1978), impegnato anche come docente, e più tardi come preside, del locale Istituto d’Arte, porterà Monica alla realizzazione di importanti e significative testimonianze dell’artigianato del legno presenti alle più note esposizioni dell’epoca.
Scomparso il 15 settembre 1985, la sua eredità è stata raccolta dal figlio Ruggero e del nipote Andrea, noti per la realizzazione di mobili di design di altissima qualità, che a metà degli anni Novanta trasferivano la sede nei moderni locali di Corcagnano (PR).
Per la Barilla Medardo Monica, che aveva curato gli arredi degli uffici già nel 1933, realizzerà, nel corso degli anni Cinquanta, sui progetti tracciati da Erberto Carboni, gli stands espositivi per la Fiera delle Conserve Alimentari di Parma, antesignana del moderno “Cibus”.

Gianni Capelli

Note

1) CAPELLI Gianni, Dal Liberty al Novecento, in Il mobile parmigiano dal medio Evo al Novecento. Parma, Battei, s.d. (ma 1985), pp. 66-67.