ERBERTO CARBONI – Grafico, Architetto

(Parma, 1899 – Milano, 1984)

Erberto Carboni è nato a Parma il 22 novembre 1899. Compiuti gli studi presso l’Accademia di Belle Arti della sua città, diplomandosi in architettura nel 1923, si dedicò da subito alla grafica e all’illustrazione, eseguendo bozzetti per i principali stabilimenti cromolitografici locali fra cui Zanlari e Zafferri. Nel 1932 si trasferì a Milano, dove iniziò a collaborare con la rivista “L’ufficio moderno” diretta da Guido Mazzali. Da quell’anno intraprese collaborazioni con le più prestigiose aziende italiane: Motta, Olivetti, Campari, Strega, Lagomarsino.
Come architetto ideò numerosi allestimenti per vetrine, negozi, padiglioni e saloni per fiere e mostre e trasformò, per la Triennale del 1935, la facciata del Palazzo dell’Arte di Milano: un impegno di prestigio che si era guadagnato vincendo un importante concorso.
La sua collaborazione con la Barilla ebbe un precoce inizio nel 1922 e proseguì dopo uno sporadico intervento nel 1938, dal 1952 in modo continuativo fino al 1960. Proprio nel 1952 vinse la «Palma d’oro» della pubblicità per la campagna Barilla «Con pasta Barilla è sempre Domenica».
Dai primi anni Cinquanta non si contano le realizzazioni prestigiose con altre importanti ditte come Bertolli, Pavesi, Crodo, Bourbon, Montecatini. Collabora a lungo con la RAI-TV per la quale allestisce diversi padiglioni alla Fiera di Milano e realizza, a partire dal 1956, logo, monoscopio e sigle animate.
Oltre alla grafica pubblicitaria e all’illustrazione di libri, esegue anche scenografie per il teatro alla Scala e per il Maggio Musicale fiorentino.
Chi lo conobbe lo ha descritto come un signore elegante, molto colto, intelligente ed educato.
Negli ultimi anni la sua passione per la pittura “pura” gli fece intensificare un’attività pittorica da sempre esercitata. Espose alla Biennale di Venezia una scultura in acciaio di 6 metri, Totem 36, quale simbolo della 36ª Esposizione Internazionale, e ordinò alcune “personali” presso il “Naviglio” di Milano (1973) il “Cavallino” di Venezia (1972) e una grande antologica allestita dal Comune di Parma nel 1982.
Morì a Milano nel 1984 all’età di 85 anni, dopo una carriera di rara intensità.

Gillo Dorfles

Bibliografia

BIOLI Enzo, Mostra antologica di Erberto Carboni a Parma. Parma, Silva per Comune, 1982.
PIANTINI, Stefano (a c. di), Erberto Carboni. Milano, Electa, 1985.
PRIARONE Giuseppe, scheda su Adolfo Busi in, Grafica Pubblicitaria in Italia negli anni Trenta. Firenze, Cantini, 1989, pp. 19-20.
Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Dizionario degli illustratori. Torino, Bolaffi, 1995, pp. 46-47.
GONIZZI Giancarlo, Tra arte e pubblicità. Erberto Carboni e la comunicazione Barilla (1922-1960), in Malacoda, 81, Nov. – Dic. 1998, pp. 3-24.
BIANCHINO Gloria, Erberto Carboni dal Futurismo al Bauhaus. Milano, Mazzotta, 1998.
COMUNE DI PARMA – ASSESSORATO ALLA CULTURA, Erberto Carboni dal Futurismo al Bauhaus 2. Parma, Comune di Parma, 1998.