ALFREDO CAVADINI – Disegnatore

(Verona, 1905 – Beregazzo, CO, 1995)

Alfredo Cavadini era nato a Verona il 27 agosto 1905. Dopo il diploma all’Istituto professionale di disegno geometrico meccanico di Verona, seguendo la sua vocazione artistica, frequentò l’Accademia Albertina di Torino. Rientrato a Verona divenne aiuto scenografo per gli allestimenti della stagione lirica all’Arena. Fu un personaggio schivo con un suo stile personale. Trasse spunti dalla lezione di Cappiello nella quale si innestavano elementi della grafica cara agli esponenti del secondo Futurismo.
Dal 1922 al 1926 lavora presso lo stabilimento Mondadori di Verona, dove impara la tecnica dell’incisione litografica, conosce Gabriele D’Annunzio e partecipa alla realizzazione delle lastre per l’Opera omnia del Vate. Nel 1927 si trasferisce a Genova, dove rimarrà fino al 1930, lavorando presso l’azienda grafica Barabino & Graeve e partecipando attivamente al Secondo Futurismo, del cui manifesto è uno dei firmatari. Conosce e frequenta Marinetti, Martini, Casorati, Sironi con cui espose nel 1927 alla Mostra d’Arte Futurista di Genova.
Nel 1930 viene chiamato da Mario Gros a Torino e fino al 1933 lavora presso l’industria grafica Gros-Monti, con la quale realizzerà alcune delle sue migliori opere per Fiat, Gancia e Olivetti e dove conosce Luciano Bonacini (> Link Scheda).
Trasferitosi a Milano, dal 1933 al 1935 lavora presso la Pizzi & Pizio, poi Industrie Grafiche Amilcare Pizzi (> Link Scheda), dove illustra per Barilla il Calendario 1936 con le danze regionali italiane, per poi aprire un proprio studio grafico, che collabora con Persil, Locatelli, Radio Marelli, Philips e Frank. Stringe un solido rapporto di collaborazione con Cesare Ricciardi, titolare dell’omonima e affermata agenzia pubblicitaria, esegue pregevoli lavori per la società De Angeli – Frua specializzata nella stampa a mano dei tessuti e realizza nel 1937 la grafica del Concorso Bonaventura – cui partecipa anche Barilla – riprendendo il noto personaggio di Sergio Tofano – attore, scenografo ed illustratore (Roma, 1886-1973) in arte STO – ed elaborando manifesti, locandine, annunci per la stampa quotidiana, album per la raccolta e bustine per le figurine. Negli anni della guerra torna a Torino e lavora per l’EIAR (oggi RAI) e per la “Gazzetta del Popolo”.
Nel 1946 riprende l’attività professionale a Milano, figura tra i soci fondatori dell’AIAP, Associazione Italiana Artisti Pubblicitari e nel 1950 apre lo studio Varo (Organizzazione Razionale Aumento Vendite) particolarmente attivo nel settore della moda (Fila, Sanremo) e dell’alimentare (Orzo Bimbo, Zonin). Nel 1977 lascia l’attività e si trasferisce a Beregazzo, in provincia di Como, dove si spegne serenamente il 31 agosto 1995, lasciando al figlio Achille il suo ricchissimo archivio.

Giancarlo Gonizzi

Bibligrafia

PRIARONE Giuseppe, scheda su Adolfo Busi in, Grafica Pubblicitaria in Italia negli anni Trenta. Firenze, Cantini, 1989, p. 20.
Catalogo Bolaffi del Manifesto Italiano, Dizionario degli illustratori. Torino, Bolaffi, 1995, p. 53.
Alfredo Cavadini, socio fondatore dell’AIAP, in “Notizie AIAP”, n. 3, ottobre 1995, pp. 32-33.
I muri raccontano. Cento anni di manifesti stampati dalla Pozzo Gros Monti. A cura di Elvio Soleri. Torino, Pozzo, 1991, pp. 79, 97.
Si ringrazia Achille Cavadini per la preziosa collaborazione.